fiom_cgilIn questi giorni è stato confermato dal Prefetto di Modena il provvedimento sanzionatorio nei confronti di una decina di lavoratori – con ammende di circa 2.500 euro ognuno – che presero parte all’imponente manifestazione della Fiom/Cgil del 29 marzo 2012, cui parteciparono circa 10.000 persone, contro la modifica dell’Art.18 dello Statuto dei lavoratori e per l’estensione degli ammortizzatori sociali per fronteggiare la crisi.

La conferma delle sanzioni è un atto grave che colpisce chi esercita un diritto costituzionale, come il ”diritto a manifestare”, per rendere pubblico il forte malessere esistente allora, e mi permetto di dire che c’è tutt’ora, nei confronti dei provvedimenti del Governo, a partire dalla modifica dell’Art. 18.

È chiaro che in quella iniziativa sono andati in conflitto due diritti costituzionali come il diritto di scioperare, e quindi di manifestare, ed il diritto alla libera circolazione.

Ma vorrei sottolineare che mentre le motivazioni che stavano alla base dell’iniziativa sindacale erano su temi di estrema importanza per i lavoratori di questo paese, il diritto alla libera alla circolazione non è stato sostanzialmente violato, in quanto nel giro di un quarto d’ora, con l’impegno della Fiom, insieme agli stessi lavoratori sanzionati, ci si è adoperati per liberare in tempi rapidi la carreggiata dell’autostrada, e tutto è tornato alla normalità.

La Fiom/Cgil chiede di non punire i lavoratori, limitando così un diritto costituzionale, ma di ascoltare invece le motivazioni che stanno alla base di quella e delle prossime iniziative sindacali, per evitare che la rabbia e la disperazione possa oscurare un minimo di speranza per il futuro.

Nei prossimi giorni la Fiom/Cgil predisporrà il ricorso presso il Giudice di Pace, chiedendo da subito la sospensione della sanzione in attesa del termine del procedimento di opposizione.

(Cesare Pizzolla, segretario Fiom/Cgil Modena)