Barbolini-GhirardelliGreta Barbolini è stata riconfermata presidente Arci Modena durante la prima riunione del nuovo Consiglio direttivo provinciale Arci Modena. Con voto unanime i 37 nuovi consiglieri eletti alla Polivalente San Damaso il 22 febbraio in rappresentanza dei 175 circoli e dei 60mila soci, hanno confermato alla presidente uscente la loro fiducia. Tante le dimostrazioni di sostegno per l’operato di Barbolini e del comitato pervenute da presidenti delle associazioni, delegati e invitati intervenuti al V Congresso Arci Modena. Approvati anche quattro ordini del giorno che segneranno il lavoro dei prossimi quattro anni: due a sostegno della legalità sul territorio e di riconoscimento all’operato del giornalista Giovanni Tizian e della presidente di Fita-Cna Cinzia Franchini, entrambi minacciati dalla criminalità organizzata per il loro attivismo; uno di contrasto al gioco d’azzardo e al proliferare di slot machine negli spazi associativi che aprirà un percorso di confronto con circoli e polivalenti; il quarto dedicato alla chiusura delle Circoscrizioni a Modena e all’impegno per costruire un nuovo modo di organizzare la presenza della pubblica amministrazione sul territorio e nelle frazioni anche per quanto attiene i rapporti con l’associazionismo di prossimità per non rischiare che con la chiusura delle circoscrizione scompaiano centinaia di manifestazioni, eventi, progetti.

Tra gli ospiti che hanno relazionato alla platea di oltre 200 persone: il senatore Stefano Vaccari; il deputato Davide Baruffi; Albano Dugoni, portavoce del Forum del Terzo Settore di Modena; Angelo Morselli, presidente del Centro Servizi per il volontariato di Modena; Paolo Beni, presidente nazionale uscente e deputato. Durante la giornata Stefano “Cisco” Bellotti ha portato un suo contributo in musica.

Diversi i temi toccati dalla relazione di fine mandato di Greta Barbolini e dagli oltre trenta interventi: la ricostruzione dopo il terremoto del 2012 che ha visto impegnati circa 250 circoli Arci in tutta Italia per la raccolta fondi; l’attivismo per l’integrazione e la cittadinanza agli immigrati con la campagna “L’Italia sono anche io” e il sostegno a Cecile Kyenge Kashetu; un passaggio sull’attualità in relazione ai drammatici eventi in Ucraina e le attività della Polivalente ’87 & Gino Pini che da un quarto di secolo ospita i bambini di Chernobyl; le attività per la ricostruzione della Polivalente Forum Bastiglia gravemente danneggiata dall’alluvione.

Soprattutto un invito al coraggio del fare e al cambiamento: “Vorremmo dire alla politica di sinistra di osare di più, di credere nella forza della partecipazione, del civismo, della solidarietà. La invitiamo a fare prevalere le ragioni dell’unità, della progettualità e della responsabilità” ha detto Greta Barbolini in un passaggio della sua relazione aggiungendo che “Modena non è immune dalla crisi della politica. Anzi a Modena, più che in altri contesti della provincia, si tocca con mano la dispersione di un capitale di fiducia, di capacità di dialogo e di ascolto. C’è un tessuto sociale frammentato, litigioso e che fatica a trovare delle coordinate. E se la politica e le istituzioni vogliono svolgere un ruolo significativo molto deve cambiare. E presto”.

Vogliamo guardare le cose in positivo e quindi ci diciamo che c’è una democrazia da qualificare e da rafforzare, un civismo da rigenerare e una dimensione della politica da riportare tra la gente, nei luoghi di lavoro, dove le persone operano. Oggi secondo noi, questi obiettivi si possono raggiungere solo valorizzando la società civile. Ricordo che in Italia sei milioni di persone si adoperano nel mondo dell’associazionismo per dare risposte concrete autodeterminandosi a partire dai propri bisogni e attraverso azioni collettive”.

 

Per informazioni: www.arcimodena.org

foto: Greta Barbolini, presidente Arci Modena, con Davide Ghirardelli, presidente circolo Arci TILT