“Dedichiamo l’8 marzo a Lucia Annibali, a Giovanna, madre di Giulia Galiotto, a Titti Olivieri e alle tante donne invisibili che soffrono ma non si arrendono”. C’è l’omaggio a donne che sono state vittime di violenza, e che in due casi ci hanno rimesso la vita, nella lettera aperta indirizzata a tutte le donne dell’Emilia-Romagna da Palma Costi, presidente dell’Assemblea legislativa, e Roberta Mori, presidente della commissione regionale per la Parità, in occasione dell’imminente Giornata internazionale della donna, l’8 marzo.

“La vita quotidiana delle donne- scrivono Costi e Mori- rappresenta concretamente la forza del nostro Paese. Le difficoltà economiche e occupazionali, il divario salariale, gli oneri di cura e di assistenza, i problemi di conciliazione, le discriminazioni e la violenza spesso attraversano le tante storie di ciascuna nel silenzioso scorrere del nostro tempo. Per questo le Istituzioni sono chiamate a rimuovere i tanti ostacoli che si frappongono alla realizzazione di una compiuta democrazia paritaria, nonché a rendere esigibili in tutti gli ambiti i diritti delle donne, ad iniziare dalle nuove generazioni”.

Serve dunque “un impegno forte”, che in occasione della Giornata internazionale della donna si traduce in una “rinnovata responsabilità a promuovere le politiche di genere per l’8 marzo di tutti i giorni”.

L’Assemblea legislativa regionale “ha assunto il benessere femminile come indicatore di qualità del sistema e si è data obiettivi strutturali d’innovazione e cambiamento per migliorare le prospettive delle donne e quindi di tutta la società emiliano-romagnola”. E’ stata istituita la commissione Parità, “per rendere ancora più concrete e incisive le politiche regionali volte a ridurre le disparità di genere e a costruire misure strutturali per rafforzare il ruolo politico, sociale, culturale ed economico delle donne e delle ragazze della nostra regione”.

E nel mese di marzo, annunciano le presidenti dell’Assemblea legislativa e della commissione Parità, seguendo la volontà espressa in risoluzioni approvate all’unanimità da tutta l’Assemblea, sarà presentata la Legge quadro per la parità e contro le discriminazioni di genere. Proposta di legge regionale che punta a “intervenire in modo trasversale sulla programmazione regionale con provvedimenti attuativi su alcune direttrici prioritarie”. Eccole: “Democrazia paritaria e rappresentanza elettiva, per un potere condiviso, che garantisca la partecipazione delle donne nei luoghi della decisione; cittadinanza di genere, educazione e promozione della cultura delle differenze, per rifondare sulla base del rispetto le relazioni tra identità di genere e per una corretta rappresentazione femminile nella comunicazione; salute e benessere femminile, attraverso la promozione della medicina di genere e di una prestazione socio-sanitaria sempre più appropriata e personalizzata; prevenzione e contrasto della violenza alle donne, per superare la piaga sociale dei femminicidi ed estirpare le sue radici culturali; lavoro e formazione professionale, politiche di conciliazione e condivisione delle responsabilità di cura, con l’obiettivo di favorire l’occupazione femminile, contrastare le discriminazioni sul lavoro e le differenze retributive”.

Questa legge quadro, concludono Costi e Mori, è “una piattaforma di principi e obiettivi condivisi che tracciano l’orizzonte della nostra sfida, è un’alleanza che chiama in causa la collaborazione di tanti soggetti impegnati a tutti i livelli sul territorio, è la volontà di prendersi per mano perché nessuna rimanga sola”.