Messer-FilippoSarà un anteprima nazionale quella di domenica 16 marzo al Teatro Carani de “Messer Filippo, il Musical”, spettacolo prodotto da Mutina Eventi Srl e Associazione CON-FINE; autore Beppe Cavani e regia di Pierluigi Cassano. Il cast, composto da 15 cantanti attori, vede Lalo Cibelli, Davide Cambi, Alice Pignattari e Giulia Bellei nei ruoli principali.

Le coreografie sono di Camilla Negri, che farà danzare i ballerini del Centro Internazionale di Danza di Parma. Otto musicisti, fra cui Marco Formentini, Daniele Bagni e Max Baldaccini, saranno diretti dal vivo da Beppe Cavani. Le scenografie, in parte digitali e in parte tradizionali, con la riproduzione della cella di Messer Filippo, sono curate da Carlo Guidetti

Lo spettacolo è stato ispirato alle vicende di Messer Filippo, originario di Fermo, personaggio misterioso rinchiuso in una cella del Torrione di Spilamberto, reo di essersi innamorato di Giulia, moglie del Marchese. Una storia d’amore impossibile tra un avventuriero di origine spagnola e una nobildonna proveniente da Camerino.

Il musical rappresenta l’aspetto centrale di un progetto più ampio che ha come oggetto la vicenda di Messer Filippo, venuta alla luce nel 1947 con la scoperta di una cella all’interno del Torrione di Spilamberto, paese della provincia modenese. Lo sconosciuto prigioniero, vissuto nel 1500, narrò la sua storia attraverso disegni e frasi incise sui muri della sua prigione, prima della condanna a morte. Fin dalla sua scoperta, la cella ha attratto curiosi, studiosi e giornalisti, tanto che la Domenica del Corriere del 16 maggio 1965, diretta da Guglielmo Zucconi dedicò alla vicenda di Messer Filippo la copertina a firma di Walter Molino ed un inserto di Candido Bonvicini. Seguirono studi e ricerche approfonditi da parte di Università di Bologna, Camerino, dell’Archivio di Stato di Modena e della Fondazione Cesare Gnudi di Bologna, per cercare di risalire all’ identità del prigioniero e ricostruirne la sua vicenda. E le indagini confermarono quanto Messer Filippo lasciò sul muro scrivendo una parola inizialmente indecifrabile “firmano” e cioè che era originario di Fermo, ipotesi confermata in un altro cartiglio in cui si definisce “poverin marchesano”, cioè “marchigiano”. Dopo gli esiti dell’attenta analisi condotta tra il 2002 ed il 2005 per conto del Comune di Spilamberto e sotto la direzione scientifica della Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici di Modena e Reggio, dalla Fondazione Gnudi nell’intento di dare indicazioni per la sua valorizzazione, nuovamente la stampa nazionale si occupa della cella. Ma è ancora il Corriere della Sera dell’11 agosto 2003 a dedicargli un’intera pagina ed il suo autore, Viviano Domenici, si appassiona al caso tanto da essere tra i protagonisti della Giornata di studi appositamente organizzata il 3 dicembre 2005 dal Comune di Spilamberto, dalla Soprintendenza, dalla Fondazione Gnudi con la partecipazione di ricercatori di diverse università italiane.

Il progetto ha lo scopo di divulgare la leggenda di Spilamberto, strettamente legata alla storia di Fermo, quale elemento di un più ampio patrimonio storico e culturale del territorio emiliano e marchigiano che si intendono contestualmente valorizzare.

La rappresentazione scenica in forma di musical è il modo migliore per raggiungere il pubblico in modo trasversale, essendo questo genere teatrale contaminazione di tanti generi, dalla prosa al canto, dalla musica alla danza, alle nuove tecnologie delle scenografie digitali.

Per informazioni: Mutina Eventi srl 059 234351 mutinaeventi@mutinaeventi.it – biglietti su www.vivaticket.it