gruppo-botteghe-storicheModena può vantare 46 “Botteghe storiche” più i due mercati storici Albinelli e del Lunedì. Si è svolta infatti in Municipio questa mattina, venerdì 28 marzo, la cerimonia con la quale il sindaco di Modena Giorgio Pighi e l’assessore allo Sviluppo economico e lavoro Stefano Prampolini hanno consegnato la targa che le contrassegna come botteghe storiche della città a nove attività modenesi –commerciali, artigianali, osterie e trattorie – che si aggiungono alle precedenti 37.

La speciale targa distintiva è andata alla tappezzeria “Stoneseats” di via S. Giacomo, alla “Casa dei rasoi elettrici” di via Farini, alla “Hostaria Carducci” di via Canalino, alla orologeria oreficeria “Mario Righi” di corso Canalchiaro, alla trattoria “Da Omer” di via Torre, alla orologeria oreficeria “Morselli Ermenegildo” di via Calle di Luca, a “Dugoni calzature” di via Emilia centro, alla “Bottega di Adriano Grosoli” in via Vignolese a San Donnino e alla “Osteria Santa Chiara” di via Ruggera. Tutte imprese che svolgono la medesima attività da almeno 50 anni (25 per le “osterie”) nello stesso locale anche se con denominazioni, insegne, gestioni o proprietà diverse, e che hanno nei locali o negli arredi elementi di particolare interesse storico, artistico, architettonico e ambientale o “particolarmente significative per la tradizione e la cultura del della città” perchè rappresentano un elemento distintivo del territorio.

Tramite l’istituzione dell’Albo delle botteghe e dei mercati storici, il Comune di “Modena – ha sottolineato l’assessore Prampolini – intende salvaguardare e valorizzare questa risorsa preziosa per la città e per il suo centro storico anche sotto il profilo dell’attrattività turistica, in quanto testimonianza della storia, della cultura e della tradizione imprenditoriale e mercantile locale. È un patrimonio di lavoro e di identità di un territorio – ha concluso Prampolini – che va conosciuto, riconosciuto, tutelato, promosso e valorizzato, come stiamo facendo con tante iniziative”.

Le Botteghe e i Mercati storici, sono identificati da uno specifico marchio distintivo approvato dalla Regione Emilia-Romagna che comprova e palesa l’appartenenza all’Albo. Ogni impresa iscritta all’Albo può esporre il marchio distintivo e farne uso nella propria attività pubblicitaria. Agli iscritti all’Albo il Comune di Modena rilascia una targa sul modello del marchio regionale da apporre all’esterno dell’attività. Il Comune di Modena da tempo ha attuato e continua a mettere in atto diverse iniziative di promozione e di valorizzazione delle Botteghe storiche, l’ultima delle quali è la presenza di queste attività tra quelle segnalate attraverso la “app” per smartphone e tablet “Modena in Movimento” (MoinMo), destinata ai cittadini, ai turisti e a chi viene a Modena.

 

LE 9 ATTIVITÀ A CUI È ANDATA LA TARGA

Oreficerie orologerie, osterie trattorie, tappezzerie, calzature, gastronomia, la Casa dei rasoi

Le nove nuove “Botteghe storiche” modenesi che hanno ricevuto in Municipio dal sindaco Giorgio Pighi e dall’assessore allo Sviluppo economico del Comune di Modena Stefano Prampolini sono, con relative motivazioni:

– la tappezzeria “Stoneseats” di Roberto Morselli, in via San Giacomo 26, dal 1955. Una tappezzeria artistica storica nata negli anni ’50, che presenta ancora la vetrina originale, in cui Roberto, continuando e rinnovando il lavoro del padre, crea oggetti dal design innovativo e originale. Qui, infatti, non solo si restaurano mobili e arredi e si rinnovano tessuti, ma si producono sedute a forma di sasso di fiume che riscuotono un buon successo;

– la Casa dei rasoi elettrici in via Farini 46, dal 1963. Questo negozio ha aiutato a “farsi” la barba intere generazioni di modenesi. L’insegna, che risale agli anni ’50, lo dimostra. All’interno l’ambiente si sviluppa su due piani collegati da una scala in pietra originale. Anche il bancone non è mai cambiato. Oltre a vendere i migliori prodotti per la rasatura, in questa Casa si riparano i rasoi, come si faceva una volta;

l’“Hostaria Carducci” in via Canalino 73, dal 1888. Il poeta Giosuè Carducci veniva a ristorarsi con l’editore Zanichelli in questo locale nato nell’Ottocento e che negli anni ha subito le dovute trasformazioni mantenendo intatto fascino e atmosfera. Cucina tradizionale e cultura ci vanno ancora a braccetto. Non è un caso che fra i tavoli dell’osteria s’incontrino spesso artisti;

– l’orologeria oreficeria “Mario Righi” in corso Canalchiaro 14/16, dal 1940. Oggetti preziosi, orologi, gioielli: questo negozio è uno di quei tasselli che fanno parte della memoria storica del centro. Basta gettare lo sguardo oltre la vetrina per capire il tipo di atmosfera che permea l’ambiente che mantiene intatti non solo gli arredi, ma una dimensione che sa di altri tempi;

– la trattoria “Da Omer” in via Torre 33, dal 1975. Il ristorante, che fonda le sue radici nei lontani anni ’40, agli inizi degli anni ’70 passa nelle mani di Omer e di sua moglie Elide che lo trasformano in un santuario fedele alla tradizione: pasta fresca, tortellini, tortelloni, tagliatelle al soffritto serviti ogni giorno in una sala luminosa e spaziosa. La trattoria si trova nel ghetto e da sempre in cucina si preparano piatti della tradizione ebraica come i bigoli con la cipolla, fegato, frittelle e ossibuchi;

– l’orologeria oreficeria “Morselli Ermenegildo” in via Calle di Luca 32, dal 1956. Orologi meccanici e orologi al quarzo trovano la giusta collocazione in un ambiente che mantiene l’arredo originale anni ’60, ha ancora la cassaforte marcata Angiolo Baldini, e la bilancia dei preziosi del 1950. Intatti gli strumenti originali per le riparazioni degli orologi, come la professionalità di chi le realizza;

– il negozio di scarpe “Dugoni Calzature” in via Emilia centro 293, dal 1964. Anni ’50: un furgone, una bancarella e i mercati dell’Emilia. Dieci anni dopo l’attività da nomade si fa stanziale collocandosi in un angolo tra la via Emilia e piazzetta degli Erri. E da lì non si è mai mossa, diventando un punto di riferimento per intere generazioni di modenesi che qui acquistano da cinquant’anni scarpe rigorosamente made in Italy;

– la “Bottega di Adriano Grosoli” in via Vignolese 1503, San Donnino, dal 1891 Fra queste mura si respira una storia antica, che risale al 1891 quando Adriano Grosoli fonda la Premiata Salumeria che offre specialità alimentari di sua produzione come salumi, formaggi, lambrusco e aceto balsamico. Oggi come allora la storia non cambia: qualità e tradizione si amalgamano con perfetto equilibrio in un ambiente volutamente rustico, reso ancor più suggestivo da un allestimento basato su oggetti e strumenti d’epoca;

– l’ “Osteria Santa Chiara” in via Ruggera 3, dal 1982. Da oltre trent’anni l’osteria è un punto di riferimento nel panorama della tradizione enogastronomica della città. Arredi in legno e finiture mai mutate, come la bella insegna, i pavimenti, gli infissi, le vetrine e gli intonaci, conferiscono a questo locale un’atmosfera sobria e nello stesso tempo calda che piace non solo ai modenesi, ma anche a una clientela proveniente dall’estero, in particolare inglesi, tedeschi e americani.