“La città della Ghirlandina è al settimo posto tra i capoluoghi di provincia nella ben poco invidiabile classifica nazionale della desertificazione in Italia. La drammatica fotografia è stata scattata dall’Osservatorio di Confesercenti che ha evidenziato che a livello nazionale la media risulti essere di poco meno di 1,6 negozi alimentari ogni mille abitanti mentre a Modena si abbassi drasticamente, assestandosi allo 0,89, ponendo. Di questo passo Modena diventerà come quelle città fantasma del vecchio west?” E’ il tema posta all’attenzione Giunta regionale con un’interrogazione presentata dal Consigliere Andrea Leoni.

“A Modena vi è quindi meno di un negozio alimentare ogni 1000 persone. E’ un dato preoccupante – sottolinea Leoni – perché il “negozio di vicinato” non può essere classificato solo come una mera realtà economica ma è anche un presidio sociale, culturale e storico. I negozi sono una una garanzia a difesa delle fasce di popolazioni più deboli e svolgono l’importantissima funzione di dare vivibilità alle vie e alle piazze e quindi sicurezza. A parte i numeri anche ad occhio nudo si vede che in determinate zone della città sono diventate spettrali con il rischio che siano ‘terra di nessuno’. Visto che il Comune di Modena non pare della questione e che proprio le politiche portate avanti fino ad oggi hanno reso possibile questo pessimo risultato, ho chiesto alla Regione Emilia Romagna se intenda studiare una programmazione più rispondente alle necessità dei centri storici e soprattutto che vada a promuovere uno sviluppo della rete distributiva in cui si salvaguardi la pluralità dei canali distributivi, senza creare un situazione con “figli e figliastri”. O anche chiesto se non ritenga che il “negozio di vicinato” sia un’attività da salvaguardare a garanzia dell’equilibrio sociale ed economico di Modena per la difesa delle fasce più deboli che trovano in questo servizio commerciale anche una tutela di carattere sociale. Visti i dati, mi auguro un salutare cambio di rotta”.