pc-modena-bomportoUna risoluzione che impegni il Governo a intervenire in tempi rapidi sia per il risarcimento dei danni causati dall’alluvione che per la messa in sicurezza del nodo idraulico modenese, riconoscendo la specificità del caso di Modena colpita, nelle stesse zone, anche dal sisma. A presentarla, cominciando a lavorarci già da oggi, sarà la commissione Agricoltura del Senato i cui delegati hanno partecipato a un incontro con amministratori dell’area colpita e rappresentanti delle associazioni agricole che si è svolto in Provincia lunedì 31 marzo. L’incontro nasceva dall’esigenza di fornire ai rappresentanti del Senato il quadro completo delle conseguenze dell’alluvione di gennaio che ha causato danni per 54 milioni di euro alle strutture e infrastrutture agricole e danni ingentissimi alle produzioni agricole, con cali di produttività e ricadute sulle aziende di trasformazione che si potranno valutare con certezza solo al termine dell’annata agraria.

«L’alluvione ha colpito una zona di produzioni agricole particolarmente pregiate – ha sottolineato il presidente della Provincia di Modena Emilio Sabattini – che richiede quindi interventi significativi a favore degli agricoltori, una parte dei quali era già stata colpita anche dal sisma del 2012. Qualche segnale deve quindi arrivare e arrivare in fretta». Già l’assessore provinciale all’Agricoltura Luca Gozzoli, nel presentare gli effetti dell’alluvione, l’aveva indicata come l’ultimo di una sequenza di eventi calamitosi iniziata con la siccità – che nel 2012 ha colpito oltre 100 mila ettari di superficie agricola in provincia causando danni per 98 milioni di euro – e il sisma (che ha provocato danni per due miliardi e 400 milioni di euro) mentre nel 2013 le piogge in montagna e il tornado nell’area nord hanno causato perdite rispettivamente per 63 milioni e 2 milioni 800 mila euro.

All’incontro con la commissione del Senato sono intervenuti i rappresentanti dei Comuni colpiti dall’inondazione del Secchia, le associazioni agricole e l’assessore regionale all’Agricoltura Tiberio Rabboni. L’assessore all’Ambiente del Comune di Modena Simona Arletti ha ricordato gli oltre cinque milioni di danni alle attività agricole comunali; il sindaco di Bomporto, Alberto Borghi ha ribadito la necessità che il decreto sul risarcimento dei danni sia pronto al più presto, «entro la settimana, perché è vero che noi emiliani ci siamo sempre rimboccati le maniche per ripartire, ma questa volta da soli non possiamo farcela e molti si stanno chiedendo se vale la pena continuare a investire in questo territorio». Anche per il sindaco di Bastiglia, Sandro Fogli, il risarcimento dei danni è indispensabile per la ripartenza, ma lo è anche la messa in sicurezza del nodo idraulico «se vogliamo dare alle persone almeno la speranza che un evento come questo non si ripeta», mentre Alberto Silvestri, sindaco di San Felice, ha rimarcato nuovamente che il sisma e l’alluvione hanno colpito un territorio fortemente produttivo, «che ha già dimostrato voglia e capacità di risollevarsi ma che oggi è a rischio, se non arriveranno presto segnali concreti». I rappresentanti delle associazioni agricole hanno puntato l’attenzione in particolare sulla necessità di un programma sistematico di manutenzione del suolo che sfrutti anche progettualità e competenze locali che già ci sono. Nel suo intervento, l’assessore regionale Rabboni, ha auspicato che il Governo risarcisca anche i danni dell’alluvione, così come ha fatto per il terremoto, proponendo quindi di tenere agganciati i due eventi per evitare disparità di trattamento.

 

302 LE AZIENDE AGRICOLE COLPITE. I DANNI ALLE STRUTTURE AMMONTANO A 54 MILIONI DI €

Sono 302 le aziende agricole danneggiate dall’inondazione del Secchia su un totale di 350 presenti nell’area alluvionata che ha un’estensione di 6.500 ettari. All’interno di questa zona, sono 5.500 gli ettari di superficie agricola utilizzata: cinquemila a seminativi e 500 per coltivazioni arboree, per la maggior parte pere e viti. I danni alla produzione lorda vendibile, che per l’area è calcolata in oltre 20 milioni di euro, si potranno accertare soltanto nei prossimi mesi, sulla base del valore del prodotto che sarà raccolto.

Ammontano invece a 54 milioni di euro i danni alle strutture e infrastrutture agricole: 52 milioni saranno necessari per il ripristino delle strutture, tra le quali le cifre maggiori sono calcolate per gli impianti arborei, con un danno di oltre 18 milioni di euro, e i fabbricati residenziali, danneggiati per 17 milioni e mezzo. Tra le strutture si conteggiano anche i fabbricati produttivi, le scorte vive e morte, le macchine e le attrezzature, le strade poderali e i canali di scolo, terreni. I danni alle infrastrutture – strade interpoderali, rete idraulica e opere di approvvigionamento idrico – ammontano invece a due milioni di euro.