Fecondazione assistita: è sempre più aperto il dibattito sulla Legge 40 dopo la sentenza della Corte Costituzionale che ne ha decretato l’illegittimità. A parlarne, durante le “Giornate della laicità” (11-13 aprile 2014) saranno Maurizio Mori e Marina Mengarelli in occasione dell’incontro “Costituzione e Bioetica: il caso della fecondazione assistita”, in programma venerdì 11 aprile alle ore 19.30.

«La sentenza di ieri dà finalmente il colpo di grazia a una legge pessima, fortemente ideologica, frutto di un pensiero conformista e chiuso che nasce da una concezione della donna come oggetto. Ben venga l’importante passo di ieri ma c’è ancora strada da fare, in una prospettiva più ampia di autodeterminazione delle donne» spiegano dall’organizzazione delle Giornate. Il dibattito sulla Legge 40 riapre la discussione su Costituzione e bioetica, tema controverso e fonte di dubbi e riserve da parte dei laici, che spesso vedono quest’ultima come una creazione del cattolicesimo per imporre, sotto nuove spoglie, l’antico programma di Stato etico. «L’incontro intende contrastare questa posizione e mostrare come invece la bioetica sia una riflessione pienamente in sintonia con la prospettiva laica che vede l’etica come istituto storico e risponde alle esigenze dell’art. 1 della Costituzione che allo stesso modo fonda la Repubblica sul lavoro, ossia un’altra attività umana e storica».

 

Il dibattito sulla scienza medica, e in particolare suI rapporto tra scienza e medicina, sarà anche al centro dell’incontro di apertura delle Giornate tra il direttore scientifico delle Giornate Carlo Flamigni, padre della fecondazione assistita in Italia, e Carlo Alberto Redi (“Scienza e medicina: liberi di cambiare”, ore 17.30 – Università, Aula Magna). Tutta la società italiana necessita di un radicale cambiamento: politica, economia, rapporti sociali devono subire un’inversione di rotta, innovarsi, imparare a far fronte alle difficoltà che la crisi globale ha imposto. «Anche la scienza e con essa la medicina e la percezione che di essa hanno i cittadini devono cambiare nella direzione di un più aperto dialogo e di una reciproca e corretta comunicazione tra medico e malato in un’ottica di autodeterminazione e consapevolezza. Le modalità di comunicazione della scienza sono parte attiva del cambiamento. Serve saper comunicare i progressi della medicina in maniera trasparente e laica, senza preconcetti ideologici, consentire ai pazienti di effettuare scelte consapevoli ed eticamente corrette perché aderenti alle personali convinzioni. A che punto siamo?»

A chiudere la prima giornata del Festival, alle 21.00 sempre in Aula magna, sarà il professor Massimo Teodori con l’incontro “Francesco: abolisci il concordato. Il patto che umilia la libertà della Chiesa e pesa sulle tasche degli italiani”. Un momento di discussione per fare il punto su quanti e quali siano i flussi di denaro che lo stato italiano riversa, direttamente o indirettamente, nelle casse della Chiesa cattolica, per provare a comprendere se sia ancora possibile parlare di “libero Stato” quando lo Stato finanzia direttamente e indebitamente il clero romano, e se le cose stiano realmente cambiando con il nuovo pontefice.