cassonetti_rifiutiLa qualità dell’aria che leggermente migliora, pur rimanendo uno degli aspetti più critici; il primo posto per la depurazione dell’acqua, ma anche un campanello d’allarme per la dispersione della rete acquedottistica; una forte produzione di rifiuti, con la crescita della raccolta differenziata; molti autoveicoli in circolazione, ma grande attenzione alla mobilità sostenibile. E poi l’impegno per la qualità dell’ambiente urbano, nelle politiche energetiche e in quelle ambientali.

Sono gli elementi principali che emergono dalla ricerca “Ecosistema Modena”, il rapporto curato da Ambiente Italia che ha preso in esame i dati dal 2009 al 2012 di sette aree: aria, acqua, rifiuti, mobilità e trasporti; verde urbano, politiche energetiche e politiche ambientali. La ricerca, on line in una nuova sezione della Rete civica MoNet: www.comune.modena.it/ambiente/ecosistema, è una versione approfondita in chiave locale del rapporto “Ecosistema Urbano”, curato da AmbienteItalia con Legambiente e pubblicato dal “Sole 24 ore”. L’obiettivo del progetto è quello di fornire ai cittadini una piattaforma aggiornata e aggiornabile con gli anni che riporti i risultati ambientali analizzati dall’istituto di ricerca.

“La gestione delle politiche ambientali nelle città è uno degli argomenti più complessi e discussi a livello mondiale. I dati Onu prevedono che nel 2050 il 75 per cento degli abitanti del pianeta vivrà in un contesto cittadino”, commenta Simona Arletti, assessore all’Ambiente del Comune di Modena che aggiunge: “Per questo abbiamo scelto di farci analizzare da un istituto di ricerca per monitorare le nostre performance ambientali e darne conto ai cittadini. Come sappiamo l’aspetto più critico, dovuto principalmente a traffico e situazione geografica del territorio, è quello dell’inquinamento atmosferico, ma i dati segnano un progressivo miglioramento. Non mancano altri elementi di criticità, ma è molto buono il risultato sulla gestione dei rifiuti e, soprattutto, quello sulle politiche di risparmio energetico che ci portano ai primi posti della classifica dei comuni capoluogo di medie dimensioni”.

Il rapporto impiega 26 indici tematici basati su una settantina di indicatori primari per confrontare tra loro 104 capoluoghi di provincia italiani. Al fine di garantire la massima comparabilità le città sono state divise in tre gruppi omogenei per dimensione demografica (15 città grandi con più 200 mila abitanti; 44 città medie con popolazione tra 80 mila e 200 mila abitanti; 45 città piccole con meno di 80 mila abitanti).

 

CRITICITÀ NELL’ARIA, CHE PERÒ MIGLIORA

Rimane la situazione più problematica, ma la tendenza risulta positiva

L’aspetto più critico che emerge dal rapporto “Ecosistema Modena”è quello legato alla qualità dell’aria, per la quale a livello nazionale la città occupa posizioni al di sopra della media, collocandosi tra il 25° e il 29° posto tra le città di medie dimensioni. I dati più critici riguardano le medie annuali di particolato fine (Pm10) e biossido di azoto (NO2). Negli ultimi cinque anni si è verificato un progressivo miglioramento delle concentrazioni di biossido di azoto, soprattutto per quanto riguarda la centralina di Parco Ferrari, passata da valori superiori ai 50 μg/m³ (microgrammi al metro cubo) agli attuali 31 μg/m³, mentre via Giardini scende, nel 2012, per la prima volta al di sotto dei 50 μg/m³.

Migliorano anche i dati di concentrazione media annuale di Pm10 sul territorio che risulta essere sempre al di sotto del valore limite previsto di 40 mg/m³. Rimane, invece, più problematica la situazione relativa al numero di episodi critici registrati durante l’anno: nel corso del 2012 tutte le centraline hanno registrato valori giornalieri oltre i limiti per più giorni rispetto ai 35 consentiti dalla normativa, dai 65 giorni di Albareto fino agli 85 di via Giardini.

I dati sull’ozono in città segnano una diminuzione di giorni di superamento dai 76 del 2011 ai 65 del 2012, ma rimangono sempre alti rispetto ai 25 consentiti dalla normativa.

Principale responsabile delle emissioni in atmosfera è il traffico veicolare. Modena, come le altre città della pianura Padana, è inserita in un contesto territoriale complesso: una delle zone a più alta concentrazione industriale d’Europa, la presenza di due assi autostradali, una conformazione territoriale che favorisce la concentrazione di inquinanti anche a causa della scarsa ventilazione.

 

CALA IL CONSUMO DOMESTICO DI ACQUA

Rifiuti: più differenziata. Mobilità: 62 auto ogni cento abitanti. E c’è il Musa

Oltre all’aria, il rapporto “Ecosistema Modena”, consultabile on line (www.comune.modena.it/ambiente/ecosistema) si occupa anche di acqua, rifiuti, mobilità e trasporti, verde urbano, politiche energetiche e politiche ambientali. Ecco, in sintesi, i risultati.

Acqua – Con il 100 per cento degli abitanti serviti da un impianto di depurazione delle acque reflue, a livello nazionale Modena si posiziona al primo posto per la capacità di depurazione a pari merito con altri 14 capoluoghi, mentre occupa una posizione nella prima metà della classifica sui consumi domestici di acqua potabile e la dispersione della rete dell’acquedotto. I consumi domestici di acqua potabile dei modenesi sono diminuiti, negli ultimi sei anni, passando da 160 nel 2006 a 135 nel 2012. Con questo dato, Modena è al di sotto della media dei consumi nazionale, pari a 165 litri al giorno per abitante.

Rifiuti – Modena, come molte città della regione dove la gestione dei rifiuti urbani intercetta anche una parte di provenienza artigianale e commerciale, registra una produzione di rifiuti piuttosto alta e si posiziona al 12° posto tra le città di medie dimensioni per quanto riguarda la produzione annua pro capite di rifiuti urbani (668 kg/abitante). A livello regionale i modenesi producono più rifiuti solo rispetto agli abitanti di Parma e Bologna, le uniche che riescono a stare al di sotto dei 600 kg/abitante, mentre tutti gli altri comuni capoluogo hanno valori superiori, in diversi casi al di sopra di 700 kg/abitante. A fronte di una produzione significativa di rifiuti urbani, continua a crescere la raccolta differenziata, arrivata al 58,2% nel 2013, che posiziona Modena al 16° posto tra le città di media dimensione. Se questo risultato è in linea con quella degli altri capoluoghi dell’Emilia-Romagna che, a eccezione di Bologna (33%), registrano valori percentuali tra il 50% e il 60%, Modena supera di 14 punti percentuali la media dei comuni capoluogo italiani, arrivata al 39,3%.

Mobilità – Le iniziative realizzate negli ultimi anni consentono a Modena di raggiungere il terzo posto, tra le città italiane di media dimensione, per dotazione di percorsi ciclabili e il settimo per quanto riguarda l’attivazione di politiche di incentivazione della mobilità alternativa all’auto. Inoltre, Modena si colloca tra le prime quindici città medie sia per la diffusione di politiche per la ciclabilità che per l’utilizzo del trasporto pubblico; mentre è a centro classifica per quanto riguarda l’offerta di trasporto pubblico. Il tasso di motorizzazione è ancora piuttosto alto per quanto riguarda le autovetture (62 auto ogni 100 abitanti), mentre è inferiore alla media per i motocicli (10 ogni 100 abitanti).

Qualità dell’Ambiente urbano – In quest’area sono raccolti tutti gli interventi che contribuiscono a creare spazi gradevoli e vivibili per tutti i cittadini: vengono prese in considerazione sia le aree di verde pubblico fruibile presenti in città che le zone sottratte all’uso delle auto (aree pedonali e Zone a traffico limitato) di cui pedoni possono usufruire con maggiore sicurezza. Modena è ottava tra i capoluoghi italiani di medie dimensioni per quanto riguarda il verde urbano fruibile (parchi e giardini) con una dotazione pro capite di quasi 49,9 metri quadrati per abitante. Buona la dotazione di Ztl che con un’estensione di 689.161 metri quadri e un valore pro capite di 3,84 metri quadri per abitante colloca la città al 12° posto tra i comuni capoluogo italiani.

Politiche energetiche – AmbienteItalia ha elaborato un indice sintetico (da 0 a 100) per individuare le realtà italiane più dinamiche sul fronte delle politiche energetiche e della lotta al cambiamento climatico. Grazie alla presenza di un “energy manager” comunale, all’introduzione del Paes (Piano d’azione per l’energia sostenibile al 2020), l’adesione al Patto dei Sindaci europeo e all’implementazione di diversi progetti di risparmio ed efficientamento energetico, Modena ha buone prestazioni in tutti gli indicatori: occupa il 15° posto tra i comuni capoluogo di medie dimensioni per politiche energetiche ed è al 5° posto per la diffusione del solare termico sulle strutture comunali.

Politiche ambientali – Nell’indice delle azioni intraprese per favorire la partecipazione e pianificazione ambientale, Modena raggiunge il massimo punteggio, mentre per l’Eco management è al quinto posto tra i capoluoghi di media dimensione e tra i primi dieci in assoluto. Nel 2012 il Comune ha integrato gli uffici che si occupano di educazione alla sostenibilità in un unico Multicentro “Ambiente e Salute” (Musa) che ha ottenuto l’accreditamento della Regione. La struttura – in cui sono confluiti gli Uffici Agenda 21 e Città Sane, il Ceass L’Olmo e il Centro di documentazione ambientale – si occupa di informazione e formazione nei campi della sostenibilità ambientale, economica e sociale, educazione alla salute e promozione di sani stili di vita come da indicazioni dell’Organizzazione mondiale della Salute.