exCarcere-SantEufemiaScopo della ristrutturazione dell’ultima porzione del comparto S. Eufemia (ex Carceri maschili) è il completamento del Piano Particolareggiato col restauro e riuso di tutti gli immobili di S. Eufemia, dopo lo spostamento della Casa Circondariale della città a S. Anna.

Gli immobili, da tempo in disuso, sono stati destinati ad accogliere il Dipartimento di Studi Linguistici e Culturali (già Facoltà di Lettere e Filosofia) dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, attualmente sparsi su sei differenti sedi (S. Eufemia, S. Geminiano, Foro Boario, Palazzo del Rettorato, via Fontanelli e Palazzo Coccapani) per un totale di circa 1.000 posti a sedere, di cui 750 distanti dalla sede dello stesso Dipartimento.

Il progetto di recupero si pone, pertanto, l’obiettivo di mettere a disposizione delle attività didattiche del Dipartimento un congruo numero di posti a sedere, tale da riunire tutte le attività didattiche in un’unica sede e soddisfare pienamente le sue esigenze attuali e future. Pertanto, col completamento del recupero delle ex Carceri maschili si verranno a creare 600 nuovi posti a sede, suddivisi in 4 grandi aule superiori a 100 posti, collegati in videoconferenza, 4 aule da 25 posti attrezzate per attività multimediali ed altre aule minori da 20 posti per ospitare attività frontali.

Il progetto interessa una superficie utile complessiva di 1.300 mq, di cui mq 860 utilizzate per aule e spazi didattici; la restante occupata da studi ed uffici amministrativi.

La porzione delle ex Carceri maschili è costituito da un corpo ad L, che apparentemente sembra unitario. L’indagine storica ha evidenziato, però, le differenti realizzazioni nel tempo e motivato l’enorme dislivello di quote sullo stesso piano nei due lati dell’edificio. L’esigenza di avere una quota quasi unitaria su ogni piano per l’attuale normativa sulle barriere architettoniche ha obbligato a modificare sostanzialmente la divisione interna del corpo su Via Leodoino Vescovo, ridefinendo tale porzione in funzione delle 3 grandi aule da 100 e di quella da 120 persone. La restante parte, affacciata su via Bonaccorsa conserverà, invece, la disposizione originaria, vista anche la presenza di elementi architettonici di pregio: vi troveranno sede le aule di medie e piccole dimensioni, i laboratori didatti, studi e uffici. In questa porzione al piano terra è stato collocato un ulteriore ingresso passante verso la corte.

Il progetto di restauro è iniziato nel gennaio 2013 ed avrà un costo complessivo di 5.625.194,08 euro, di cui 3 milioni messi a disposizione dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, 2.532.655,19 dal Provveditorato Interregionale Opere Pubbliche Emilia Romagna e Marche e 92.538,89 dall’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia.

I ritrovamenti archeologici censiti comportano una modifica del consolidamento strutturale delle fondazioni delle grandi aule.

 

NOTIZIE STORICHE

L’ edificio occupato dalle ex carceri maschili di S. Eufemia è la parte sud-est dell’ isolato compreso fra Piazza Sant’Eufemia, Via Leodoino, Via Bonacorsa e Via Carteria, dove sorgeva l’antichissimo Monastero delle Monache e Chiesa di Sant’Eufemia esistente dall’ XI secolo e che nel corso della sua storia ha conosciuto molte trasformazioni e mutamenti di destinazioni di uso.

Di seguito si riportano gli eventi più salienti che hanno caratterizzato la storia del complesso:

1798 fine dell’esistenza del Monastero;
1799 vengono posti in alloggio gli Artiglieri Cisalpini;
1803 il Convento e la Chiesa vengono adibiti parte a fornace di vetri (con passaggio di proprietà alla famiglia Golfieri), parte a caserma;
1818 parte del Convento viene destinato a “Reclusorio delle donne”;
1819 il grande cortile interno viene concesso alla Società dei dilettanti del gioco del pallone e vengono qui trasferite le carceri politiche;
1820 i locali vengono adibiti a quartiere militare in occasione del passaggio a Modena di truppe austriache. Seguono altre e diverse destinazioni d’uso più o meno provvisorie;
1830 il Duca Francesco IV stabilisce di trasferire qui la Caserma e le Scuderie dei Dragoni Estensi, l’Economato Militare e le Carceri Giudiziarie. Sotto la direzione dell’Ing. Santo Cavani viene dato inizio a nuovi lavori. Viene rettificata e allargata la Contrada Sant’Eufemia arretrando il fronte della Chiesa e degli adiacenti fabbricati ad est. L’intervento voluto da Francesco IV ha cancellato la quasi totalità delle strutture esistenti ridefinendo l’intero assetto dell’edificio.

Le opere di trasformazione hanno risparmiato solo la Chiesa del Galaverna dalla distruzione, grazie all’intervento dell’Arciduca Massimiliano. E’ pertanto possibile ancora oggi leggere nelle sue linee generali la primitiva costruzione del Galaverna, almeno per quanto riguarda l’interno, mentre la facciata risulta ridisegnata a seguito del restauro (1838).

 

TRASFORMAZIONI EDILIZIE A SEGUITO DELL’INSEDIAMENTO DELL’UNIVERSITA’
(DAL 1893 AD OGGI)

Gli ultimi anni dell’800 vedono il passaggio dell’edificio dal Ministero della Guerra al Ministero dell’Istruzione Pubblica al fine di ospitare i Gabinetti Sperimentali di Chimica, Farmaceutica, Igiene, Fisiologia e Materie Mediche. Alla consegna dell’edificio nel 1893 seguono le opere di adeguamento dei locali alle nuove attività. Nel 1901 l’Università apre le porte agli studenti. Da questa data si dà seguito ad una serie di interventi edilizi:
– alterazioni del piano terra con soppressione di colonne e numerose opere di tramezzatura;
– ai piani superiori si ha uno sventramento di notevole consistenza al fine di ampliare i ridotti spazi degli alloggi ufficiali per far posto alle aule-laboratorio.
– Il cortile interno è ridisegnato mediante un ampliamento volto a rettificare l’antico perimetro irregolare. Tale ampliamento prosegue a tutti i piani dando origine ad un nuovo edificio di altezza superiore a quello originario.
– Nel 1927 in occasione del restauro dell’edificio si procede a ridisegnare la facciata. Negli anni successivi le esigenze dell’Università portano a costruire alcuni stabili di servizio (stabulari, corridoi, laboratori) nell’interno del cortile (1939).

Queste sono probabilmente le ultime opere di rilievo eseguite. Il successivo avvicendarsi di Istituti diversi non ha comportato modifiche di rilievo.

Il Comparto S. Eufemia è stato oggetto negli scorsi anni di una serie di progetti e di interventi edilizi:

– anno 1994 restauro della facciata su Largo S. Eufemia angolo Via Leodoino
– anno 1996 restauro della facciata su Via Leodoino (progetto)
– anno 1996 Piano Particolareggiato di Recupero del Comparto
– anno 1996 Progetto Preliminare Generale (ex-carceri femminili ed ex-carceri maschili)
– anno 1996 Progetto Definitivo ed Esecutivo lavori di restauro e riuso 1° Lotto esecutivo ex-carceri femminili (1998-2001)
– anno 2000 Restauro facciata su Via Leodoino e Via Bonacorsa (esecuzione)
– anno 2005 Progetto definitivo, inizio iter autorizzativo
– anno 2008 Progetto esecutivo, I lotto funzionale
– anno 2010 Progetto esecutivo complessivo
– anno 2013 Inizio Cantiere ex carceri maschili
– anno 2015 Ipotesi fine lavori