rete-imprese“La MPMI è parte fondamentale del capitale sociale di questa città. Per avere contribuito, al pari di altri settori a creare ricchezza, occupazione e per il ruolo che riveste nel presidio del territorio. La crisi però sta incidendo pesantemente sulle imprese, tutte Ci rivolgiamo pertanto a tutti i candidati a Sindaco per il Comune di Modena: c’è necessità di ridare slancio e nuova competitività alla città, per questo risulta importante anche e soprattutto l’impegno della politica. Noi come imprenditori ci mettiamo in gioco ogni giorno”. Così le Associazioni modenesi aderenti a Rete Imprese Italia – Confesercenti, Ascom-Confcommercio Fam, CNA, e Lapam-Confartigianato – si rivolgono ai candidati a sindaco modenesi in occasione delle Elezioni Amministrative 2014. Con un messaggio che verte sì su problemi e criticità vissute da tutti settori produttivi del capoluogo, ma che vuol essere un contributo costruttivo, in termini di valutazioni e proposte ai futuri amministratori.

Molti i temi posti sotto la lente dai rappresentanti cittadini delle imprese. Ci sono la viabilità e la sicurezza, la gravosa imposizione fiscale, il turismo, il centro storico di Modena, l’occupazione, il lavoro, il commercio. Argomento quest’ultimo da cui parte Mauro Salvatori, presidente di Confesercenti per l’area di Modena. “Non è più proponibile e possibile a Modena pensare al commercio in un’ottica di ulteriore espansione. Occorre a nostro parere imboccare decisamente la strada volta al recupero e alla qualificazione di strutture esistenti; ora dismesse; condizione oltretutto indispensabile e fondamentale per preservare il cosiddetto ‘capitale sociale’, miglior antidoto contro la desertificazione della città, del suo centro urbano e l’insorgere di fenomeni di degrado e disagio sociale”. Salvatori focalizza poi l’attenzione sul tema della programmazione urbanistico-commerciale, indicando diverse priorità tra cui il futuro di zone in città in cui sono presenti centri di vicinato. “Il forte legame con il territorio, oltre che preservato va rafforzato dal momento in cui svolgono azione di presidio e controllo, proponendosi anzitutto come punti di aggregazione sociale. Oggi però attraversano una serie di difficoltà. Gli aumentati bisogni di una popolazione, anche anziana stanno ponendo nuove richieste rispetto ai servizi presenti. Occorre intervenire in alcuni casi sul loro ampliamento, in altri sulla viabilità per favorire da parte dei cittadini e consumatori l’accesso e sui parcheggi ampliandone la dotazione, e la fruibilità. Ma occorre pure favorire senza frapporre impedimenti burocratici quegli operatori che hanno avanzato progetti di riqualificazione dei centri di vicinato”. Altro tema, le zone periferiche: “Occorre che al commercio delle zone periferiche siano destinate risorse finalizzate, volte al miglioramento dell’offerta commerciale e all’arredo urbano circostante. C’è necessità di intervenire poi su zone ed edifici abbandonati, oltre che contrastare situazioni di microcriminalità che pesano sulla frequentazione e sull’attività di impresa, e che purtroppo favoriscono l’impoverimento dei quartieri e il loro degrado”.

Sul tema dei parcheggi pocanzi accennati, è Silvia Manicardi, presidente cittadina di Licom-Lapam ad esprimere la posizione di Rete imprese “Occorre rivedere e ripensare le strisce blu per i parcheggi in città. E’ infatti necessario ridefinire la convenzione con Modena Parcheggi. E’ anche necessario fare in modo che le strisce blu assolvano al loro compito di rotazione della sosta: in alcune zone questo problema della sosta breve è stato risolto, in altre (in particolare in prossimità di zone ad alta densità abitativa e con pochi posti auto disponibili) di fatto le strisce blu sono monopolizzate da chi ha gli abbonamenti la funzione di rotazione della sosta viene a mancare”.

Il futuro della città passa anche per il suo sviluppo turistico secondo Rete Imprese. “Il turismo – dichiara Massimo Malpighi, presidente di Ascom-Confcommercio per Modena – deve diventare sempre più fattore di competitività ed è per questo che come Rete Imprese chiederemo con forza alla prossima Amministrazione l’adozione di una vera e propria politica strategica per il settore. Capace di ripensare la città e le sue funzioni in chiave turistica, puntando sulla valorizzazione coordinata e sistemica del nostro immenso patrimonio costituito dalla tradizione motoristica, enogastronomica e culturale. Ciò anche nell’ottica di Expo2015 che, attraverso l’operazione Palatipico in piazza Grande, ma anche con altre azioni promozionali ad hoc della nostra filiera produttiva, dovrà costituire una grande opportunità di proiezione di Modena sui mercati internazionali del turismo. Altri snodi fondamentali, sui quali faremo alla prossima amministrazione proposte specifiche, riguardano la necessità di investire in percorsi formativi per aumentare la cultura dell’accoglienza e di sostenere la crescita competitiva delle imprese, incentivandone la qualificazione. Va poi detto che è anacronistico mantenere l’applicazione della tassa di soggiorno, di cui chiederemo un formale impegno alla sua abolizione”.

Fisco, burocrazia e multi utility sono altri temi cruciali su cui Rete Imprese si rivolge ai candidati a Sindaco al Comune di Modena. “Sarà fondamentale dare maggiore efficienza – esordisce Nicola Fabbri, presidente di CNA per l’area di Modena – e quindi recuperare costi, alla macchina comunale. Come pure compiere un profondo intervento di sburocratizzazione dei procedimenti, anche attraverso un più deciso e generalizzato utilizzo dello strumento dell’autocertificazione che, più volte promesso in questi anni, è rimasto lettera morta. Occorrerà che l’Amministrazione, anche rispetto alle difficoltà del periodo che stiamo attraversando, recuperi tutte le risorse possibili per abbattere anche a livello locale il peso fiscale sulle Pmi, vero motore dello sviluppo e della possibile ripresa economica della città e ridare così slancio alla comunità. Siamo a chiedere inoltre in che modo la nuova Amministrazione, in quanto azionista di riferimento delle società multi utility cui è affidato il servizio, intenda esercitare il diritto-dovere di controllo sui costi di gestione/produzione e sulle scelte che impattano sulla qualità del servizio stesso, a tutela degli interessi generali delle comunità che esse rappresentano e di cui le imprese fanno parte. Altrimenti, diventa difficile poi spiegare, se non da un punto di vista meramente economico, il senso delle partecipazioni del Comune nelle società. Proprio sulle partecipazioni azionarie del Comune nelle società multiservizi, che operano come realtà industriali private, le associazioni hanno sempre avanzato forti perplessità, perché vanno a innescare un conflitto d’interessi che oggi assume ancora più rilevanza, solleva molti interrogativi e impone scelte chiare, a tutela degli utenti”.

Il rapporto pubblico/privato è attenzionato anche da Silvia Manicardi: “Riteniamo che occorra incentivare la sussidiarietà e l’esternalizzazione dei servizi, per andare incontro a logiche di risparmio e di efficienza, tenendo presente che il privato, naturalmente controllato dal pubblico e seguendo linee guida dettate dall’Amministrazione, può essere coinvolto in diversi ambiti. A chi si candida per guidare il Comune nei prossimi cinque anni domandiamo se intende andare verso una logica sussidiaria o di avocare a sé ogni servizio. In buona sostanza il Comune intende essere controllore e supervisore dei servizi che vengono erogati o direttamente il gestore degli stessi? E quali sono i servizi che si intendono gestire in un modo e quali nell’altro?”.

“Come abbiamo già saputo fare in passato, occorre unire le forze per ridare competitività alla nostra realtà – conclude Salvatori – e in questo il ruolo della politica è fondamentale. Le prossime elezioni amministrative sono una tappa importante per Modena sia nel processo di rinnovamento degli organi elettivi, che nella programmazione delle scelte politiche future. Chi andrà a rappresentare i cittadini e le imprese, dovrà assumersi la responsabilità di dare il proprio contributo. Rete Imprese Italia vuole continuare ad essere interlocutore attivo e propositivo con le Istituzioni comunali e con chi sarà chiamato a rappresentarle, portando all’attenzione del dibattito pubblico tutto il valore della propria rappresentanza e delle proprie idee.

 

 

Immagine: Fabbri_Malpighi_Salvatori_Manicardi