L’Ufficio Immigrazione della Questura ha denunciato ieri un cittadino italiano, S.M. 53enne, per aver predisposto documentazione falsa attestante rapporti di lavoro in realtà inesistenti, al solo scopo di far ottenere il permesso di soggiorno a lavoratori extracomunitari fittiziamente assunti.
L’indagine è partita analizzando dei dati in possesso dell’Ufficio Immigrazione, dai quali risultava che l’uomo, imprenditore edile titolare di tre ditte, aveva assunto, dal 2013 al marzo scorso, 91 persone, provenienti in maggioranza dall’Africa ma qualcuno anche dall’est Europa e dalla penisola indiana, anomalia evidente considerata la crisi economica.
Tra queste persone ve ne erano 19 che avevano presentato istanza di rinnovo del permesso di soggiorno per motivi di lavoro subordinato. Dalle indagini è emerso che, immediatamente dopo la presentazione delle 19 richieste, le ditte intestate ad S.M. hanno cessato l’attività.
Gli investigatori hanno ascoltato l’imprenditore e i lavoratori coinvolti, scoprendo che i rapporti di lavoro non erano mai iniziati, ma falsamente posti in essere per ottenere i permessi di soggiorno, S. M. sosteneva di essere un semplice mediatore.
Il tariffario consisteva nel versare 300 euro per ottenere il falso contratto, inoltre se lo straniero necessitava della busta paga il prezzo era di 100 euro cadauna.
L’Ufficio Immigrazione, oltre a decretare i rifiuti, ha denunciato gli stessi 19 cittadini extracomunitari per l’uso di documenti falsi.
Continuano le indagini per verificare tutte le posizioni lavorative attivate dall’imprenditore.