Il progetto di “Legge comunitaria regionale per il 2014” predisposto dalla Giunta regionale è stato al centro di un’udienza conoscitiva convocata congiuntamente dalle commissioni ‘Bilancio, affari generali e istituzionali’, ‘Politiche economiche’ e ‘Territorio, Ambiente, Mobilità’. Il provvedimento, un’ottantina di articoli, di cui è relatore Luciano Vecchi (Pd), interviene con modifiche sulle attuali norme regionali in tema di energia da fonti rinnovabili, certificazione energetica degli edifici, sistema fieristico regionale, servizi per il turismo e agenzie viaggi, commercio, con l’obiettivo principale di adeguare la disciplina regionale alle nuove disposizioni dell’Unione europea.
In tema di agenzie di viaggio e commercio si sono concentrati alcuni interventi dei rappresentanti di categoria. Amalio Guerra, presidente di Assoviaggi Confesercenti, ha invitato ad un maggiore coraggio nell’affrontare il problema dell’abusivismo e della concorrenza sleale nel settore delle agenzie di viaggio e tutelare così il consumatore. A suo avviso, “andrebbero recepite le norme contenute nel cosiddetto ‘codice del turismo’ e intervenendo sulla definizione di impresa per far sì che le attività di viaggio per i soci promosse da realtà come enti no profit , parrocchie e altri, siano gestire in forma imprenditoriale per non creare disparità tra i diversi tipi di consumatori”. Anche Antonio Gurrieri (Confcommercio Emilia-Romagna Federazione italiana pubblici esercizi) ha chiesto di combattere i fenomeni di abusivismo e concorrenza sleale intervenendo sulla regolamentazione delle attività temporanee di somministrazione alimenti e bevande. In proposito, Gurrieri ha avanzato la proposta di creazione di un albo regionale delle “sagre autentiche”, da salvaguardare rispetto alle “troppe situazioni improvvisate sul territorio”. Secondo lui, anche i 30 giorni previsti per le attività temporanee sono un periodo “eccessivo”. Concetto ribadito da Marco Pasi (Confesercenti Emilia-Romagna), ad avviso del quale il progetto di legge in discussione potrebbe rappresentare anche un’occasione per “dare una rinfrescata” alla normativa vigente. In questo senso vanno le proposte di emendamento avanzate – ha annunciato – con finalità “migliorative”: si tratta di interventi di modifica delle attuali norme per l’esercizio delle attività di organizzazione e vendita di viaggi ( L.r 7/2003) e di somministrazione di alimenti e bevande (L.r. 14/2003). “In entrambi questi casi– ha ribadito- per contrastare il fenomeno dell’abusivismo e della concorrenza sleale andrebbero introdotte norme stringenti per regolamentare le attività non professionali o temporanee, anche in ottemperanza a norme nazionali già esistenti, come nel caso del codice del turismo”. Un ulteriore emendamento riguarda l’applicazione posticipata della nuova pianificazione dell’insediamento di grandi strutture di vendita, per evitare di creare un vuoto normativo.

Giuseppe Vischetti (Confindustria Emilia-Romagna) ha lamentato il rischio che una serie di disposizioni previste nella proposta di legge si traducano in ulteriori oneri per cittadini e imprese. “Rischio che– ha segnalato- potrebbe riguardare i previsti incentivi economici per il raggiungimento dei nuovi obiettivi di produzione di energia da fonti rinnovabili”. Stesso timore per quanto riguarda i costi dell’attività dei certificatori energetici. “Bisogna stare attenti– ha detto- a non imputare al fruitore del servizio tutti i costi dei vari passaggi previsti dalla normativa”. Tra l’altro, per quanto riguarda le norme proposte in attuazione della direttiva 2012/27/UE in materia di efficienza energetica, “per non produrre disparità tra i diversi territori regionali dove operano imprese con diverse sedi sarebbe opportuno attendere il recepimento a livello nazionale”.
Tra gli intervenuti anche Ercole Canestrini (settore Pianificazione urbanistica e sviluppo economico del Comune di Forlì) che ha espresso preoccupazioni per la ricaduta che potrà avere la nuova norma che prevede la cessazioni immediata (dall’entrata in vigore della nuova legge) delle disposizioni della pianificazione provinciale di grandi strutture di vendita che, tuttavia, ha segnalato, “hanno un impatto sovracomunale che non può essere ignorato”. Lo stesso tipo di problema a suo avviso riguarderebbe “anche le strutture di media dimensione”.
In conclusione, Renza Barani (Federconsumatori Modena) ha fortemente criticato la previsone di abolire il deposito cauzionale per le agenzie di viaggi parlando di norma “fortemente inopportuna” rispetto alla necessità di rafforzare, al contrario, la tutela del consumatore. “E’ un errore– ha detto– eliminare il deposito cauzionale che rappresenta spesso l’unica possibilità di sperare in un rimborso per i malcapitati”. Il fondo nazionale di garanzia, tra l’altro, non basterebbe, perché dispone di risorse scarse e l’accesso è riservato solo agli acquirenti di pacchetti turistici.