Secondo quanto raccontato dal fratello, sarebbe stato vittima di un attentato a colpi di kalashnikov in Pakistan nell’ottobre dello scorso anno. E’ morto all’ospedale di Reggio Emilia tre giorni fa, dopo sette mesi di agonia, un 28enne pakistano. Secondo quanto raccontato dal fratello della vittima, il giovane era andato in Pakistan a ottobre per sposarsi. Ma prima del matrimonio era stato raggiunto da colpi di kalashnikov alla pancia che lo avevano ridotto in fin di vita. L’attentato sarebbe nato da un lite per motivi banali. Il fratello, a fine gennaio, ha deciso di riportare il 28enne in Italia (residente a Correggio) e ricoverarlo all’ospedale di Reggio Emilia, dove tre giorni fa è morto. Ora la procura reggiana, con il sostituto procuratore Maria Rita Pantani, ha aperto un fascicolo per omicidio volontario aggravato dall’uso delle armi, per verificare se la versione raccontata dal fratello sia attendibile, sta di fatto che la causa della morte sarebbe da ricondurre effettivamente a colpi d’arma da fuoco. Sarà l’autopsia a chiarire quando sia avvenuto il ferimento.

 

(Fonte: Ansa)