Raggiungere economie di scala e di specializzazione, cioè spendere meno accrescendo la capacità di fornire informazione economica. E’ l’obiettivo perseguito dal sistema camerale attraverso iniziative di gestione associata a livello regionale delle attività di monitoraggio delle economie locali. Questo argomento sarà al centro dell’incontro che si terrà martedì 8 luglio dalle ore 14,30 nella sede di Unioncamere Emilia-Romagna in viale Aldo Moro 62 a Bologna.

Si tratta di un percorso che in Emilia-Romagna ha già prodotto risultati tangibili. E’ possibile stimare, infatti, un risparmio per il sistema camerale a livello regionale vicino al 39% per l’acquisto di banche dati ed indagini[1]. Non solo, la gestione associata ha permesso alla rete emiliano-romagnola delle Camere di commercio di affrontare in maniera più strutturata il Censimento dell’industria e dei servizi durante il quale è stata data una risposta coordinata a molte delle criticità emerse, evitando il duplicarsi degli sforzi sui singoli territori, in modo da generare evidenti vantaggi non solo economici, ma anche organizzativi.

Nella prima sessione dell’incontro di studio saranno presentate alcune esperienze di gestione associata avviate dal sistema camerale in ambito regionale riguardo alle attività di studi e statistica, prima fra tutte quella dell’Emilia-Romagna.

La tavola rotonda che seguirà sarà l’occasione per valutare le prospettive di collaborazione tra alcuni dei principali soggetti attivi nell’informazione economica: ISTAT, Regioni, Università, Banca d’Italia, Ervet e Sistema camerale, considerando il crescente fabbisogno di informazioni economiche a livello territoriale richiesto dalle istituzioni comunitarie.

L’obiettivo è individuare ambiti comuni di lavoro da mettere in rete, al fine di realizzare una “bussola” in grado di meglio orientare gli interventi pubblici per elevare la competitività delle imprese e dell’economia regionale.

Sono diverse le collaborazioni che si sono già concretizzate nel tempo, ma l’obiettivo è di andare anche oltre. Ad esempio, Unioncamere Emilia-Romagna ed Ervet sono già impegnate nell’elaborazione di un programma comune di attività.

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[1] La percentuale di risparmio è ottenuta confrontando il costo effettivo per il 2013 e la stima del costo che le Camere di commercio avrebbero sostenuto per realizzare le stesse attività agendo singolarmente e non in maniera associata.