polizia_80Ieri mattina alle 8.30 una lite tra due persone in via Nobili è stata segnalata da una chiamata al 113. Gli Agenti della Volante intervenuta, rintracciavano la persona che aveva avuto la peggio nella lite sfociata in scontro.
Si trattava di un 27enne italiano con precedenti di polizia, il quale presentava una ferita lacero contusa sul lato sinistro del viso, alla richiesta se avesse bisogno di un’ambulanza lo stesso rifiutava dichiarando che si sarebbe portato al locale Pronto Soccorso autonomamente.
Agli Agenti riferiva di essere stato colpito al volto da un nordafricano. Il 27enne parlava della vicenda e riferiva di essersi recato presso l’abitazione di un altro nordafricano che gli doveva del denaro, mentre suonava al citofono si affacciava alla finestra del piano rialzato il suo aggressore, molto alterato, il quale, dopo vari vicendevoli insulti e minacce, saltava in strada dalla finestra con in mano una pietra, gli si scagliava addosso colpendolo al volto per poi allontanarsi verso l’abitazione.
Nel mentre l’italiano raccontava la sua versione arrivava lo straniero che confermava la versione aggiungendo che la sua irritazione era dovuta al fatto che l’italiano suonava il campanello insistentemente dalle precedenti ore 07,00 per lungo e insopportabile tempo, lo stesso consegnava la pietra filare utilizzata nella colluttazione.
B. A., 28enne marocchino incensurato ed in regola con le norme sul soggiorno, veniva accompagnato in Questura e denunciato per lesioni.
Al vaglio anche la posizione dell’italiano per presunte molestie attraverso l’utilizzo insistente del citofono.
Sempre ieri mattina alle 9,30 al varco di accesso del Tribunale, il metal detector situato al controllo di sicurezza entrava in funzione perché aveva rilevato addosso ad una persona la presenza di un oggetto metallico.
La Volante inviata in Tribunale sequestrava un piccolo coltello a serramanico della lunghezza complessiva di cm 13, di cui 6 di lama, prodotto in Sardegna con manico in corno.
Il possessore del coltello, custodito in una tasca dei pantaloni, dichiarava agli Agenti che si era trattata di una dimenticanza dovuta alle ridotte dimensioni dell’oggetto che era uso utilizzare come portachiavi.
S. O., 30enne di origini magrebine, già noto alla Polizia per pregresse vicende, veniva accompagnato in Questura e denunciato per possesso ingiustificato di strumenti atti ad offendere.