carabinieri-donnaI Carabinieri della Stazione di Imola hanno denunciato una 35enne nata a Genova e una 38enne nata in Romania per tentata truffa in concorso. Le due donne, residenti a Imola, sono state identificate nel corso di un’indagine avviata il mese scorso, in seguito alla denuncia di una 41enne che riferiva di essere caduta nel raggiro di una straniera (la 38enne) inizialmente interessata all’acquisto della sua auto, una Toyota Yaris che era stata messa in vendita in una rivista locale di annunci. Stabilito il prezzo di vendita pari a 1.900 euro con un anticipo di 400 euro, le parti si davano appuntamento presso un punto ACI, dove, una volta regolarizzato il passaggio di proprietà, la 38enne avrebbe dovuto saldare il debito, impegno a cui veniva meno. Sentita dai Carabinieri, la rumena dichiarava di aver concluso l’affare pagando l’intera somma pattuita e di non essere ancora in possesso della Yaris perché sottoposta al “diritto di ritenzione” da parte di un carrozziere di Imola incaricato di riparare il veicolo. Nel frattempo, la vicenda si faceva ancora più intricata con l’ingresso della 35enne che asserendo di essere la sorella di un giudice, prendeva le difese dell’amica rumena, prima spacciandosi per avvocato e intimorendo la 41enne, poi accusando i Carabinieri di abuso di potere e infine minacciando il carrozziere di fargli chiudere l’officina perché sosteneva di aver assistito alla consegna dei soldi tra l’amica e la 41enne. Resasi conto di quello che aveva fatto, la 35enne concludeva la sua “arringa” scusandosi con i militari per le menzogne raccontante pur sapendo di trovarsi coinvolta in un probabile tentativo di truffa. Adesso, la 35enne dovrà rispondere anche dei seguenti reati: sostituzione di persona, ingiuria e minaccia.