appennino_montagnaIn Appennino si sta per chiudere la stagione più amara degli ultimi anni. Da un sondaggio effettuato nelle scorse settimane da Federalberghi-Confcommercio Modena risulta infatti che i fatturati delle strutture ricettive, sono crollati, rispetto al 2013, in una forbice tra il 30 ed il 60%. Ciò non solo per la diminuzione di presenze, ma anche in conseguenza di un ulteriore taglio nei prezzi medi praticati.

“Sulla redditività ha inciso certamente in modo pesante il fattore climatico – precisa Federalberghi-Confcommercio – , pesano tasse, tariffe alle stelle, costi aziendali incomprimibili, ma ci sono problemi strutturali, che si trascinano da anni e che vanno aggrediti, nell’ottica di definire un piano di intervento strategico sul turismo del territorio”

“Come sosteniamo da anni – puntualizza l’associazione degli albergatori modenesi – va fatta una adeguata programmazione e promozione delle diverse iniziative a sostegno di una attività strutturata di promozione e commercializzazione; dove c’è stata sostanziale tenuta o si sono arginati i danni, ciò è accaduto anche grazie alla capacità attrattiva di mirati calendari di eventi e iniziative, promossi sul mercato ben prima dell’inizio della stagione turistica”.

“Sul tema della promo-commercializzazione vi è necessità assoluta di rilanciare e dare nuova linfa alle aggregazioni tra operatori economici – i cosiddetti club di prodotto – creando le condizioni per un maggior coinvolgimento e protagonismo delle imprese private nelle strategie di promozione e vendita del territorio”

“Il nostro sistema ricettivo – sottolinea Federalberghi-Confcommercio – ha poi ancora bisogno di investire per ammodernare le strutture, calibrarne le caratteristiche alla domanda, peraltro in rapida evoluzione ed alzare così il livello medio della qualità dell’offerta dell’Appennino. Che passa attraverso la qualità stessa delle infrastrutture e dei servizi: dagli impianti sportivi, ai sentieri, ai collegamenti logistici, ai siti culturali, all’arredo urbano, tutta la filiera deve essere adeguata alla necessità di accogliere ed ospitare turisti sempre più esigenti”

“Servono certo incentivi mirati alla riqualificazione delle strutture – afferma l’Associazione – , ma c’è bisogno di abbattere costi impropri che in questi anni sono saliti alle stelle. Basti pensare al panorama tributario e tariffario – fatto di IMU, TASI, TARI – che non solo hanno avuto impennate inaccettabili, ma si fondano su criteri applicativi (i metri quadrati) tali da non fotografare oggettivamente, ad esempio rispetto alla TARI, la quantità prodotta di rifiuti”.

“Su questi temi – conclude Feralberghi-Confcommercio – siamo disponibili a lavorare e collaborare attivamente, offrendo il nostro contributo, nell’ottica di fare del turismo in Appennino una leva di sviluppo reale”.