casa-campanello“Non solo sfratti. L’emergenza abitativa a Bologna è aggravata anche da un’altra questione di cui si parla poco, quella dei canoni concordati. E’ un vero allarme, se continua il trend dell’ultimo periodo, si rischia l’estinzione di questo tipo di affitti entro breve”. E’ preoccupato Alberto Zanni, Presidente  nazionale di Confabitare – Associazione di proprietari immobiliari -, che a supporto delle sue tesi snocciola alcuni dati significativi: negli ultimi dodici mesi i canoni concordati sotto le Due Torri sono crollati da 3000 a 1000 accentuando una tendenza che aveva dato i primi, inquietanti segnali già nel 2012.

Le cause? Zanni ha le idee chiare: “Innanzitutto i canoni concordati a Bologna sono calati mediamente come valore da 600 a 500 euro al mese, con una flessione pari al 15% circa. E poi – aggiunge Zanni – non dimentichiamo il salasso delle imposte: negli ultimi tre anni la pressione fiscale nella nostra città è aumentata del 200 percento. Una stangata che ha indotto molti proprietari a rinunciare a questo tipo di contratti non trovandoli più convenienti”.

In effetti prima dell’era Monti (Novembre 2011), l’ICI per chi affittava a canone concordato a Bologna era pari a zero, mentre oggi si paga il 7,6 per mille di IMU. Il Presidente di Confabitare lancia un appello al Comune: “Occorre reintegrare al più presto il fondo a sostegno dei canoni concordati, uno strumento che si è rivelato utile ma insufficiente. Altrimenti questo tipo di contratti rischia di sparire. E sarebbe un danno per tutti, proprietari e inquilini”.