vendemmiaIniziata all’insegna della preoccupazione per i possibili effetti delle ripetute piogge, la vendemmia nel reggiano – giunta a metà strada con la raccolta ormai completata delle uve Ancellotta – regala ai viticoltori qualche giorno di sole e sprazzi di ottimismo. Sono i risultati di un sondaggio volante della Cia di Reggio Emilia presso alcuni suoi viticoltori ed “opinion leader”: il vice presidente dell’organizzazione Alberto Bassoli, i presidenti delle due maggiori zone viticole Marco Cigarini per Correggio e Lorenzo Catellani per Reggio ed il responsabile vitivinicolo Renzo Zaldini.

I motivi che inducono al buonumore sono che le uve – contrariamente alle attese – sostanzialmente si sono mantenute sane e se all’inizio la qualità era scarsa, con il passare dei giorni è andata migliorando. La produzione non è in calo come si temeva, ed a metà campagna si può parlare di una conferma dei livelli dello scorso anno, con qualche voce che ipotizza un lieve aumento.

Una situazione in controtendenza rispetto a buona parte d’Italia ed anche d’Europa, che induce ottimismo anche per quanto riguarda il mercato: la situazione meteorologica ha fatto sì che per la maggior parte dei vini rossi sarà necessario l’arricchimento (è stato autorizzato dall’Ue con un aumento di mezzo grado rispetto al solito) sia in termini di grado wuccherino che di colore. Specialità entrambe in cui si distinguono le cantine reggiane, come produttrici di mosti e di Rossissimo dal forte potere colorante, i prodotti caratteristici proprio dell’uva Ancellotta.

Il mercato quindi è iniziato bene: le prime quotazioni del Rossissimo sono in deciso aumento (20%), quelle dei lambruschi (la vendemmia di queste uve è appena iniziata con il Salamino e promette risultati qualitativi buoni) tengono su livelli più che dignitosi. “Questo – riassume Zaldini – significa che pur con la perdita media di un grado o più rispetto allo scorso anno e di qualche grado/colore, il mercato sembra poter permettere anche per il prossimo anno bilanci soddisfacenti per le nostre cantine”.

“Se lo scorso anno – specifica – il riparto medio delle nostre cantine era di 50 Euro per quintale, quest’anno si farà una media di 45, livello dignitoso in un momento non brillante per il comparto vinicolo in generale, livello che potremmo ripetere anche il prossimo anno se il mercato si mantiene sui livelli di partenza”.