carabinieri_2002Ai domiciliari per stupefacenti è stato sorpreso dai Carabinieri ospitare un amico gravato da precedenti di polizia con il quale aveva consumato stupefacenti. Ritenendo erroneamente responsabile della soffiata la vicina di casa ha incominciato a lasciare sullo zerbino della donna fogli anonimi contenenti minacce. Scoperto dai Carabinieri di Correggio a cui la donna ha presentato denuncia è tornato in carcere. L’ufficio di sorveglianza di Reggio Emilia infatti recependo le risultanze investigative dei Carabinieri di Correggio, che l’hanno denunciato alla Procura per il reato di minacce aggravate, ravvisando comportamenti incongrui da parte del 28enne correggese (assunzione stupefacenti nonché comportamento delittuoso nei confronti della vicina di casa) ha sospeso in via cautelare il beneficio dei domiciliari ripristinando nei confronti dell’uomo la detenzione in carcere. E’ stata la vicina di casa a rivolgersi ai Carabinieri denunciando il rinvenimento di fogli gialli in formato A4 nello zerbino di casa contenenti frasi minacciose del tipo “infame devi morire spiona” e “infame spiona fatti i cazzi tuoi”. Fogli dello stesso tenore minaccioso venivano rinvenuti dalla donna in una circostanza nel cestino della sua bicicletta parcheggiata nell’androne del condominio. In maniera del tutto incidentale, ovvero durante un controllo del giovane ai domiciliari, i militari notavano su un mobile posto all’ingresso dei fogli formato A4 di colore giallo del tutto simili a quelli utilizzati per le minacce alla vicina. Posto davanti all’evidenza dei fatti il giovane confessava di essere l’autore delle minacce giustificando la sua condotta con il fatto che riteneva la vicina responsabile della soffiata conseguente a precedente controllo dei carabinieri che l’avevano sorpreso con un amico con precedenti di polizia che aveva ospitato in casa per consumare stupefacenti. Oltre ad essere denunciato per minacce aggravate la condotta del 28enne veniva segnalata all’ufficio di sorveglianza che condividendo con le risultanze d’indagine dei Carabinieri revocava il beneficio dei domiciliari disponendo la custodia in carcere del giovane dove veniva condotto dai carabinieri.