Piero-StefaniMartedì 14 ottobre iniziano alla Fondazione Collegio San Carlo di Modena (via San Carlo, 5 ) le lezioni del ciclo dedicato al tema Ospite, ideato dal Centro Studi Religiosi. Piero Stefani apre con la conferenza dal titolo Il prossimo nella tradizione biblica. Tra legge divina ed etica religiosa.

Stefani è professore di Storia del pensiero ebraico presso l’Università di Ferrara e docente in altri istituti universitari, tra i quali la Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale di Milano e la Pontificia Università Gregoriana di Roma. Biblista, nelle sue ricerche ha approfondito le origini dell’ebraismo e le relazioni tra ebraismo e cristianesimo, in chiave sia teologica che antropologica. Presidente dell’associazione «Biblia», collabora con numerose riviste (tra cui «Il Regno», «Humanitas» e «Studi ecumenici») e con il programma di Radio 3 «Uomini e profeti». Ha recentemente tradotto Qohelet (Milano 2014) e pubblicato: Dallo stesso grembo. Le origini del cristianesimo e del giudaismo rabbinico (et al., Bologna 2012); Gesù (Bologna 2012); L’invenzione del peccato (a cura di, Brescia 2013); Dalla Bibbia al Nabucco (a cura di, Brescia 2014); Il sabato. Il settimo giorno nell’ebraismo e nel cristianesimo (Brescia 2014).

Stefani prenderà in esame il Levitico, sollevando anche problemi di traduzione e interpretazione. Il primo precetto biblico analizzato potrebbe essere tradotto con “Porta amore al tuo prossimo”; ovvero, agisci nei suoi confronti in modo da dar luogo ad atti di amore. Un secondo punto che immediatamente dopo si pone riguarda chi vada considerato come prossimo, in altre parole se all’origine il precetto fosse rivolto soltanto agli altri ebrei o avesse una estensione più ampia. Prosegue poi con il secondo precetto “Tutto quanto volete che facciano a voi, anche voi fatelo loro: questa è infatti la Legge e i Profeti” e il terzo “Non fare agli altri quel che non vorresti che gli altri facciano a te”. Questi tre detti potrebbero rispettivamente essere assunti come emblema del precetto, del comandamento e della regola.

Tra questi tre detti vi sono profonde differenze – spiega Stefani – Nel primo caso il fondamento sta nell’ascolto della parola di Dio, nel secondo vi è un rafforzamento reciproco tra voce interiore e rivelazione, nel terzo vi è un necessario richiamo a una costruzione condivisa. In tutti e tre i casi entra comunque in gioco un principio di alterità legato in modo intrinseco alla componente imperativa. L’esistenza di un imperativo sta a indicare che il prendersi cura di se stessi non coincide sic et simpliciter con il prendersi cura degli altri e viceversa.

La conferenza si tiene nel Teatro della Fondazione, con inizio previsto alle ore 17,30. La conferenza, come tutte le altre del ciclo, sarà inserita nell’archivio conferenze presente nel sito www.fondazionesancarlo.it, da cui potrà essere scaricata gratuitamente. A richiesta si rilasciano attestati di partecipazione. Il ciclo di lezioni gode dell’accredito ministeriale per la formazione del personale della scuola (DM 18 luglio 2005).