Dante_MazziLe liste di attesa nella super propagandata sanità emiliana sono un problema da sempre. E’ quindi giusto tentare di mettere mano a questo palese disservizio. Francamente poco importa ai cittadini se è una manovra che arriva proprio a ridosso del voto per le elezioni regionali. L’importante è che si cerchi di dare finalmente il servizio promesso ai cittadini dopo aver negato per anni il problema.

Appare però fuori dalla logica quello di voler sovraccaricare il pubblico, quando si potrebbero utilizzare le tante strutture convenzionate (realtà che lavorano già con il sistema sanitario regionale rispettandone i severi parametri e standard), che sono presenti sul territorio. E’ necessario quindi abbandonare la logica statalista e dirigista che ha sempre prevalso in Regione per mettere invece al centro il cittadino e le sue libere scelte. La logica verticistica ha portato a questa situazione delle liste d’attesa, alla quale non si sono mai opposti Provincia e Comuni arrivando addirittura a negare il problema.

La Regione deve garantire un servizio adeguato, nei tempi prescritti e di indiscutibile qualità. Ed è possibile farlo ‘aprendo’ davvero ai tanti soggetti convenzionati che operano nella sanità. Pur di non ‘cambiare il sistema’ si continua ad appesantire le strutture ospedaliere e gli operatori che sono già al limite. E’ una decisione che ha poco senso, che rischia di essere un intervento tampone, dove anche la qualità potrebbe peggiorare. Sarebbe invece molto più utile evitare di tagliare i fondi al privato convenzionato e dare vita ad una proficua collaborazione che porterebbe evidenti vantaggi ai cittadini.

E’ necessario integrare di più e meglio il sistema pubblico-privato, aprirlo maggiormente evitando che il  pubblico continui a gestire tutto. Non si parte da zero perché nel nostro territorio si hanno già prestazioni di qualità nelle realtà del privato convenzionato. Dando libertà di scelta al cittadino, sarà la professionalità e la competenza a fare la differenza. Si avrà un sistema migliore che contribuirà anche a far finire una ingombrante presenza politica, che finora ha guidato tutto dall’alto in modo verticistico.

Se si fa lo sforzo di smettere di guardare le cose con il paraocchi ideologico dello statalismo, si scoprirà che molte soluzioni sono a portata di mano, consentendo ai cittadini di avere un servizio degno di questo nome e anche la libertà di poterlo scegliere.

 

(Dante Mazzi, Democrazia Civica)