“Guardando a quello che sta accadendo – commercianti malmenati senza esitazioni – ai metodi, all’uso gratuito della violenza, ai rischi cui siamo esposti ogni minuto del giorno, la prima impressione è che stiamo vivendo una situazione da ‘Arancia meccanica’”. Esordisce in questo modo Mauro Salvatori, presidente di Confesercenti per l’area della città di Modena a proposito degli ultimi efferati fatti avvenuti in centro storico e sul territorio.

“Non si può restare insensibili a fatti del genere annoverando il tentativo di rapina successo ieri sera in via dei Gallucci (dove un malvivente, nel tentativo di rapinarla, avrebbe aggredito con un bastone l’anziana titolare di una merceria – ndr), e la coda che ha avuto con l’aggressione ai danni della commerciante, come un semplice dato che può alzare l’asticella della media delle rapine in città. Non si può restare insensibili di fronte alla violenza gratuita esercitata nei confronti delle vittime;  tanto più, quando avviene per pochi soldi – continua Salvatori –  Come già avevamo evidenziato e ripetuto mesi fa, le categorie più a rischio risultano essere i commercianti che operano su strada e quindi facile bersaglio di malviventi d’ogni sorta. Chi sono poi questi e perché agiscono in questo modo, sono aspetti che saremmo, in qualità di imprenditori e quindi primi ad essere esposti alle loro azioni, interessati a sapere e conoscere, e che per questa ragione rimandano all’attività di indagine e di presidio del territorio. Si tratta di sbandati senza lavoro, disperati, elementi criminali locali o provenienti da altre realtà territoriali? Italiani, stranieri, delinquenti isolati o organizzati in bande?”

“Viviamo nell’incertezza più assoluta, tuttavia ci interessa capire l’origine e la provenienza di questa recrudescenza criminale che sta investendo in questi giorni la città. Forse che sia da ripensare parte o tutta la strategia relativa alla sicurezza, attuandola alle nuove sfide che il territorio, i cittadini, gli imprenditori si trovano costretti ad affrontare? Alcune scelte e provvedimenti risultano positivi ed efficaci sul versante della deterrenza (difesa passiva, impianti d’allarme e videosorveglianza, presidio del territorio…). Altre forse andrebbero potenziate. E ci riferiamo in particolare ad una attività di intelligence finalizzata a comprendere meglio quali dinamiche criminali si stiano sviluppando o potenzialmente rischiano di svilupparsi sul territorio, qual’é l’humus sociale in cui eventualmente crescono e si radicano. Ma non abbiamo certamente la pretesa di fare l’altrui mestiere, né la pretesa di saperne più degli organi preposti. Certo è che non possiamo nasconderci e tacere: per questo chiediamo con forza che dalle parole, tutte belle, giuste e appropriate si passi ai fatti, e si diano risposte. Diversamente saranno sempre di più le persone, i cittadini che si chiuderanno in loro stessi, perdendo la fiducia nelle istituzioni”, conclude Salvatori.