prostituzione5Cento euro a sera per essere autorizzata a prostituirsi nelle strade del sesso a pagamento. Questo l’ammontare del pizzo richiesto ad una giovane prostituta rumena intimidita l’altra notte dal commando di estorsori che per essere maggiormente convincenti non hanno esitato nottetempo a cercare di irrompere con violenza nell’abitazione della ragazza e del suo compagno che hanno, a questo punto chiesto aiuto ai Carabinieri. I 4 (3 albanesi e una rumena) all’arrivo dei carabinieri hanno cercato di fuggire ma sono rimasti bloccati nell’ascensore dove sono stati liberati dai vigili del fuoco e quindi arrestati dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Reggio Emilia che nel vano dell’ascensore hanno poi recuperato 2 grossi coltelli e un proiettile che i 3 avevano cercato di far sparire gettandoli proprio nel vano ascensore. Con l’accusa di concorso in tentata estorsione i carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Carabinieri di Reggio Emilia hanno arrestato due albanesi 20enni residenti a Reggio Emilia ed un loro connazionale di 22 anni residente a Ferentino, in provincia di Frosinone, tutti ristretti al termine delle formalità di rito a disposizione della Procura reggiana titolare dell’inchiesta. Nei guai anche una 24enne prostituta rumena denunciata con  per concorso nella tentata estorsione avendo fatto parte del comando che ha cercato di entrare in casa della vittima.

L’origine dei fatti domenica notte quando poco dopo le 5,30 la Centrale Operativa del Comando Provinciale Carabinieri di Reggio Emilia inviava una pattuglia del Nucleo Radiomobile e del Nucleo Operativo della Compagnia di Reggio Emilia presso un’abitazione di  Via Fratelli Cervi a di Reggio Emilia in quanto una ragazza rumena aveva segnalato il tentativo di intrusione in casa sua da parte di diverse persone. Giunti sul posto i carabinieri accertavano che i soggetti (3 uomini ed una donna) erano rimasti bloccati in ascensore mentre cercavano di scappare avendo appreso dell’arrivo dei Carabinieri che quindi chiamavano i Vigili del Fuoco che liberavano i 4 identificati in 3 albanesi e una cittadina rumena.

Durante le fasi di sbloccaggio dell’ascensore i militari sentivano distinti colpi di oggetti lasciati cadere nel vano motivo per cui procedevano ai dovuti controlli rivenendo un coltello da cucina della lunghezza complessiva di 31 cm. gettato nel  vano, un coltello a serramanico lungo 17 cm, un proiettile e un cellulare nascosti nell’alloggiamento della luce  neon dell’ascensore. I carabinieri accertavano quindi che poco prima due dei fermati in Via Martiri di Piazza Tien An Men avevano avvicinato la ragazza intimandole che se voleva prostituirsi su quella strada doveva versare a loro 100 euro a serata. Al diniego della donna che nel frattempo chiamava il ragazzo per farsi venire a prendere i due tornavano sul posto speronando dapprima la macchina delle vittime colpita anche da una grossa pietra che mandava in frantumi il vetro. I due riuscivano comunque a fuggire raggiungendo la loro abitazione di Via Fratelli Cervi dove poco dopo giungevano il commando di 4 persone (tra cui i due che avevano prima preteso il pizzo) che cercavano di entrare in casa nel fine di essere “convincenti” nella loro azione estorsiva. Quindi l’allarme ai Carabinieri e lo sfortunato, per i malviventi, guasta all’ascensore che ha di fatto impedito la loro fuga consentendone quindi l’arresto. Il ragazzo della vittima riportava lievi ferite dal contatto con i vetri infranti del finestrino della sua auto e con la pietra lanciatagli contro quando è andato a prendere la ragazza. L’auto di quest’ultimo inoltre presentava tutte e 4 le ruote squarciate mentre nel balcone di casa dei due i carabinieri rinvenivano 3 grosse pietre lanciate probabilmente dagli arrestati prima dell’arrivo dei Carabinieri. Tre arresti che non mettono fine alle indagini che i carabinieri stanno conducendo sul fronte del racket della prostituzione e che ora grazie al coraggio di una donna che ha vinto la paura e l’omertà potrebbe presto portare ad un importante svolta nelle indagini che da tempo vedono i Carabinieri ipotizzare la spartizione delle strade del sesso a pagamento ad opera di organizzazioni criminali senza scrupoli.

col-Zito“L’arresto di 3 cittadini albanesi per estorsione nei confronti di una ragazza che si prostituiva in città – ha spiegato il colonello Paolo Zito, comandante Provinciale dei Carabinieri di Reggio Emilia – è un importante tassello che potrebbe ben incastrarsi con la mirata attività investigativa che da tempo i Carabinieri, a Reggio Emilia, stanno conducendo e che ha rivelato una sorta di spartizione delle strade del sesso a pagamento da parte di organizzazioni criminali che, senza alcun scrupolo, sfruttano le vittime del fenomeno della prostituzione su strada”. Conclude Zito – “Fermo restando gli sviluppi sui questo filone investigativo, proseguono comunque mirati interventi che i Carabinieri di Reggio Emilia compiono quotidianamente sulle arre frequentate dalla prostitute per cercare di contenere il degrado che il fenomeno comporta”.