saldi_Secondo le stime dell’Ufficio Studi di Confcommercio ogni famiglia, in occasione dei saldi invernali 2015, spenderà in media 336 euro per l’acquisto di capi d’abbigliamento, calzature ed accessori, per un valore complessivo di 5,3 miliardi di euro.

“Ci auguriamo che anche la scelta della Regione Emilia Romagna di anticipare per quest’anno, in via straordinaria, l’avvio dei saldi al 3 gennaio – commenta Pietro Fantini, Direttore Regionale di Confcommercio Emilia Romagna – accogliendo le richieste della nostra Organizzazione e degli operatori, possa favorire le vendite e rappresentare un’occasione di rilancio per il nostro commercio, valorizzando la qualità, la convenienza e il servizio alla clientela dei negozi tradizionali”.

Almeno un italiano su due (51%) approfitterà degli sconti di inizio anno, secondo il consueto sondaggio sui saldi realizzato su scala nazionale da Confcommercio e Format Research. I capi d’abbigliamento continueranno a rappresentare i prodotti più acquistati nel corso della stagione dei saldi, e si prevede un aumento di interesse per le calzature. Sempre secondo le stime dell’indagine, ogni famiglia, in occasione dei saldi invernali 2015, spenderà in media 336 euro. Aumenta in base all’indagine la percentuale di coloro che affermano di attendere il periodo dei saldi invernali per acquistare qualsiasi tipo di prodotto (87%) e non soltanto o in particolare i prodotti griffati o prodotti ai quali si stava pensando da tempo: in pratica, si aspettano i saldi per acquistare il “necessario”.

“Ci sono buone aspettative da parte dei commercianti – prosegue Fantini – per questo primo week end “lungo” di inizio saldi. Rimane infatti vivo nelle nostre Città l’appeal delle vendite di fine stagione, che rappresentano un momento importante per i negozi tradizionali, in grado di offrire un grande assortimento di prodotti di qualità a prezzi particolarmente interessanti, rispondendo così alle esigenze di risparmio della clientela”.

“La partenza anticipata dei saldi riporta tuttavia l’attenzione sull’opportunità di riconsiderare, per il futuro, i periodi delle vendite di fine stagione – conclude Pietro Fantini – per renderle maggiormente rispondenti ai cambiamenti della domanda negli ultimi anni, e sulla necessità di allineare stabilmente, come si è cercato di fare in questa occasione, l’avvio dei saldi su una data unica per l’intero territorio nazionale”.

 

Le regole degli acquisti in saldo

Particolare attenzione viene posta da Confcommercio alla correttezza e al rispetto delle regole delle vendite in saldo. Per il corretto acquisto degli articoli in saldo, Confcommercio ricorda alcuni principi di base:

  1. 1. Cambi: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme. In tal caso il consumatore deve denunciare al venditore il difetto di conformità entro il termine di due mesi dalla data in cui ha scoperto il difetto, e scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato.
  2. 2. Prova dei capi: non c’è obbligo. E’ rimesso alla discrezionalità del negoziante.
  3. 3. Pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante qualora sia esposto nel punto vendita l’adesivo che attesta la relativa convenzione. E’ previsto l’obbligo di accettazione dei pagamenti tramite POS (bancomat-carte di debito) sopra i 30 euro.
  4. 4. Prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo.
  5. Indicazione del prezzo: è obbligatorio da parte del negoziante indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale.

Confcommercio segnala, inoltre, le varie iniziative promosse sull’intero territorio nazionale da Federazione Moda Italia, come “Saldi Chiari”, “Saldi Trasparenti”, “Saldi Tranquilli”.