Lauree di primo livello, ossia le lauree triennali, senza tasse per gli studenti. A lanciare la proposta, nel giorno dell’inaugurazione del 927esimo anno accademico dell’Alma Mater, e’ il rettore dell’Universita’ di Bologna, Ivano Dionigi in un discorso – pronunciato innanzi al presidente del Consiglio, Matteo Renzi – articolato su tre punti precisi: il diritto allo studio, il merito, la responsabilita’.
Da un lato – scandisce – i numeri ci dicono che il nostro Paese conta meno immatricolati, meno iscritti, meno studenti in corso, meno laureati: tanti segni meno! Dall’altro, volgendo lo sguardo all’Europa e al mondo, si deve constatare che in altri Paesi, dalle Universita’ dell’Arabia Saudita a quelle brasiliane, da quelle del Nord Europa a quelle ora di tutti i Laender della Germania, non e’ prevista la tassazione universitaria: diritto allo studio universitario pienamente garantito”.
Quindi, argomenta in una Aula Magna gremita, “perche’ anche da noi non prevedere nelle lauree di primo livello, e a precise condizioni, prima su tutte la correlazione con i risultati degli studi – questa innovazione radicale? Certo costosa per il bilancio dello Stato; ma molto probabilmente invertiremmo tutti quei segni meno, e arresteremmo l’impoverimento anagrafico, culturale e professionale del Paese”.
Una riforma, non si nasconde Dionigi, “certo onerosa. Ma allora – chiede – perche’ non destinare i mancati scatti stipendiali dei Professori, bloccati da oltre un triennio, a questa causa? I professori che creano il diritto allo studio! Una bella notizia; una bella rivoluzione generazionale!”.