carabinieri_100Non poteva certo immaginare che a distanza di due mesi i Carabinieri di Albinea avessero bussato alla porta di casa per sequestrargli lo smartphone che lui ha dichiarato di aver trovato e che invece era stato rubato ad una studentessa nel bus che da scuola la stava conducendo a casa. Attraverso il tracciamento del codice IMEI, ovvero la carta d’identità dei cellulari, i Carabinieri della Stazione di Albinea sono risaliti all’utilizzatore dello smartphone rubato risultato essere uno studente 17enne reggiano. Con l’accusa di ricettazione i Carabinieri della Stazione di Albinea hanno denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale dei Minori di Bologna il 17enne, recuperando lo smartphone rubato ad una studentessa 14enne a cui è stato poi restituito. La derubata non aveva configurato un App che gli consentisse di tracciare e quindi ritrovare il suo cellulare ma è ugualmente tornata in possesso del suo smartphone della Samsung grazie alle indagini tecniche condotte dai Carabinieri della Stazione di Albinea. A seguito della denuncia del furto dello smartphone, sottratto alla ragazza da ignoti l’11 novembre dello scorso anno nel classico borseggio consumato nel bus che da scuola doveva ricondurla a casa, i Carabinieri richiedevano ed ottenevano dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale reggiano l’acquisizione dei tabulati del traffico telefonico successivamente al furto che risultava essere stato associato ad una scheda telefonica intestata ad una donna reggiana. Le ulteriori attività investigative venivano quindi eseguite dai Carabinieri di Albinea attraverso l’avvio dei dovuti accertamenti per appurare l’effettiva esistenza dell’intestatario dell’utenza telefonica e soprattutto stabilire se la stessa avesse in uso il numero e quindi lo smartphone rubato. I riscontri investigativi dei Carabinieri di Albinea portavano ad accertare che l’utenza era in uso al figlio minorenne. I militari facevano quindi “visita” al ragazzo trovato in possesso di uno smartphone della Samsung risultato dal riscontro con il codice IMEI essere quello rubato alla studentesse 14enne. “L’ho trovato!”. Questa la giustificazione del ragazzino non certamente esaustiva a fronte della denuncia di furto sporta dalla derubata ed in possesso dei Carabinieri che quindi procedevano al sequestro del dispositivo per la successiva restituzione alla derubata ed alla conseguente denuncia per ricettazione operata nei confronti dello studente 17enne.