Cinquant’anni or sono, il 16 gennaio 1965, moriva il vescovo Beniamino Socche, che dal 1946  reggeva la diocesi di Reggio Emilia. Pio XII lo aveva chiamato dalla diocesi di Cesena a succedere a monsignor Eduardo Brettoni, spentosi nel novembre 1945.

Nato a Vicenza nel 1890, Socche fu ordinato sacerdote nel 1913. Il suo motto era “In virtute pax”. Fu un pastore intrepido, vigoroso nel difendere il clero e i fedeli dai pericoli del socialismo reale e del materialismo. È rimasto memorabile il suo “Basta!” pronunciato dopo l’ assassinio di don Umberto Pessina (il 18 giugno 1946). In diocesi fece costruire il nuovo Seminario, la Mensa per i poveri in Vescovado e volle che nascesse il settimanale cattolico “La Libertà”, ordinando durante il suo lungo episcopato quasi 200 sacerdoti.

Monsignor Socche si distinse altresì per la grande devozione mariana e per la valorizzazione del laicato cattolico.

Il vescovo Massimo Camisasca ha invitato il cardinale Camillo Ruini, che durante l’episcopato Socche è stato docente di filosofia in Seminario e assistente dei Laureati cattolici, a presiedere venerdì 16 gennaio alle ore 18.30 in Cattedrale la solenne concelebrazione eucaristica in occasione del 50° anniversario della nascita al cielo del vescovo Beniamino.

Con Camisasca concelebreranno il vescovo emerito Adriano Caprioli e l’arcivescovo di Ravenna-Cervia Lorenzo Ghizzoni.