3Motti-2014-okNel pieno della crisi più grave e lunga mai vissuta dai Paesi occidentali, crisi anche di fiducia e di valori, le istituzioni europee possono affermarsi come un baluardo per la difesa dei cittadini di fronte ai “moloch” dell’economia globalizzata. Ciò a patto che siano sostenute da una forte determinazione politica. 

La dimostrazione che “un’altra Europa è possibile” viene dalla battaglia vinta dalla Commissione europea nei confronti del gigante delle carte di credito Visa.

Per chiudere un’inchiesta dell’antitrust europeo, Visa ha proposto alla Commissione Ue di tagliare del 40-60% le commissioni interbancarie (Mif) richieste in 10 paesi tra cui l’Italia, portandole allo 0,3% della transazione. Attualmente oscillano fra 0,5 e 0,7%. Lo ha annunciato il vicepresidente Joaquim Almunia, definendo la proposta «un fatto molto positivo» che «ridurrà i costi per i consumatori».

Il via libera dell’ esecutivo sarà dato dopo una consultazione del mercato. Il livello dello 0,3% per tutte le transazioni, nazionali e transfrontaliere, è lo stesso offerto dal circuito Mastercard.

La notizia è stata accolta con soddisfazione dall’onorevole Tiziano Motti, eurodeputato della settima legislatura, fra i parlamentari più impegnati sul fronte della tutela dei cittadini, anche per l’esperienza maturata come fondatore e presidente dell’associazione Europa dei Diritti.

«La riduzione delle commissioni sulle carte di credito va a vantaggio di tutti, perché aiuta a contenere i prezzi e agevola il ricorso agli acquisti online – afferma Motti – Battaglie come queste portano a risparmi per miliardi di euro, e confermano che quando si vuole l’Europa può davvero migliorare le cose per tutti. Bisogna fare di più su questa strada: un nuovo, decisivo banco di prova è la nuova normativa per la protezione dei dati personali su internet e il diritto all’oblio. Una battaglia arrivata a un passaggio cruciale nella commissione Libertà civili. Ora è necessaria una volontà corale di tutte le parti politiche e della commissione di Bruxelles, proprio come è si è verificato nel caso delle carte di credito».

Le carte Visa rappresentano circa il 41% di tutti i pagamenti elettronici dello spazio economico europeo. Sono accettate da oltre 5 milioni di operatori. Le commissioni entrate nel mirino di Bruxelles, con l’inchiesta avviata nel luglio 2012, riguardano le spese a carico degli esercenti e sono attualmente applicate a tutte le operazioni in otto paesi Ue: Belgio, Olanda, Lussemburgo, Irlanda, Ungheria, Malta, Svezia e Italia. Secondo le conclusioni preliminari della Commissione, le Cim applicate da Visa «danneggiano la concorrenza tra le banche, gonfiano il prezzo dell’accettazione di una carta di credito per gli esercenti e fanno aumentare i prezzi per i consumatori». Bruxelles ha già vinto lo scorso maggio un ricorso su un caso simile presentato da Mastercard al Tribunale Ue, che ha dato pienamente ragione alle osservazioni presentate da Bruxelles.