Il Direttivo provinciale della Filcams-Cgil di Modena, riunitosi oggi 23/172015 in sede allargata, condanna risolutamente le recenti normative sui licenziamenti introdotte dal Jobs Act del governo Renzi in riferimento alle ricadute della legge sul mondo dei lavoratori che operano in appalto.
Non è vero che, come affermato dalla compagine governativa a tutti i livelli, “Nulla cambia per chi un lavoro già ce l’ha”.
Per i lavoratori in appalto, circa 3 milioni in tutta Italia e circa 15.000 in provincia di Modena, la riforma dell’art. 18, prevista dal decreto 183/14, ha effetti devastanti.
In caso di subentro di una nuova azienda in un appalto, il lavoratore, qualora venga riassunto, perderebbe il suo diritto al reintegro, previsto invece dalla precedente normativa.
Inoltre, per quanto riguarda i risarcimenti a fronte di un eventuale licenziamento (nulla si dice in caso di mancata assunzione), il Jobs Act prende in considerazione i lavoratori in appalto solo ai fini della quantificazione del risarcimento del danno e specifica che a questo fine si deve tenere in considerazione l’anzianità maturata presso la stazione appaltante. Ciò significa che in caso di trasferimento preventivo (al cambio di appalto) del lavoratore si perderebbe l’anzianità legata al committente e il conseguente diritto all’indennizzo sarebbe fortemente limitato se non cancellato.
La Filcams-Cgil ritiene che tale norma debba essere radicalmente modificata prevedendo la conferma delle tutele per questi lavoratori, ed è intenzionata a coinvolgere i parlamentari modenesi al fine di porre i dovuti correttivi nei futuri passaggi del Decreto Legge alle Camere.
In tal senso il direttivo della Filcams-Cgil di Modena crede che le risposte a questo tema debbano provenire anche da una adeguata e profonda riforma della normativa in tema di appalti, in coerenza con le recenti disposizioni in materia di legislazione europea (Direttiva 2014/24/UE) e sulla scorta dei contenuti della proposta di legge di iniziativa popolare lanciata dalla Cgil, che il Direttivo si impegna a diffondere in tutti i luoghi di lavoro e presso le proprie sedi.
Tale proposta mira ad aggiustare e a disciplinare un settore dove la regolarità e la trasparenza sono concetti essenziali, ma spesso elusi da normative non chiare o in conflitto tra loro e messi a dura prova da anni di crisi e da comportamenti spesso elusivi o al limite della legalità delle aziende operanti in un settore tanto critico.
La proposta di legge della Cgil mira a rafforzare le normative in tema di responsabilità solidale, tutela dell’occupazione e clausole sociali per i lavoratori, nonché criteri di esclusione dalla partecipazione alle gare di appalto per i soggetti imprenditoriali che non rispettano le regole. Tutto ciò al fine di creare certezza del diritto e tutela per i lavoratori e contrastare i fenomeni di concorrenza sleale nei confronti di quelle  imprese che invece operano sul mercato correttamente e nel rispetto della legalità, nonché garanzia di qualità di servizi spesso essenziali, per la Pubblica Amministrazione e la cittadinanza che di quei servizi fruisce quotidianamente.
Il Direttivo della Filcams-Cgil di Modena invita perciò il Governo a recedere dalle sue posizioni e a prevedere le giuste garanzie a tutela dei lavoratori coinvolti.
Invita inoltre i cittadini e lavoratori a sottoscrivere la proposta di legge della Cgil a “garanzia dei trattamenti dei lavoratori/lavoratrici impiegati nelle filiere degli appalti privati e pubblici, contrasto alle pratiche di concorrenza sleale tra imprese e tutela dell’occupazione nei cambi di appalto”.

Letto e approvato all’unanimità