In merito alle indagini sulle intermediazioni delle quote latte, il Movimento Agricolo di Base, ci tiene a precisare che non si tratta di un Unicum, ma di un meccanismo del tutto consolidato, messo in atto non solo dalla Bergamaschi (almeno così sembra) ma anche da altre associazioni di categoria. Ciò non fa diminuire la gravità della cosa.
Molte aziende che si trovavano a splafonare hanno dovuto cedere al ricatto, ma la cosa che ci preme sottolineare, che la compravendita non ha avuto solo come effetto l’arricchimento personale di qualche malfattore, ma ha creato un danno ben più alto, ovvero l’alterazione del valore di mercato delle quote stesse, facendo terrorismo, dichiarando aumenti di produzioni inventati per stuzzicare una vera e propria caccia alle quote..

Risultato? Le aziende hanno chiuso.

C’è però una realtà agricola che il M.A.B rappresenta, che non ha voluto cedere al ricatto e in nome di una giustizia ancora non raggiunta, hanno preferito splafonare e contestualmente presentare i ricorsi.
Ovviamente le associazioni non hanno gradito, ed hanno fatto di tutto per dipingere questi agricoltori come malfattori; adesso capiamo perché!!!
Il nostro augurio è che la Sig.ra Bergamaschi sappia dimostrare che l’inchiesta non ha motivo di esistere, ma sarà dura. Questo meccanismo è noto a coloro i quali operano nel settore. Chiedete a qualche allevatore di conoscenza!!!
In ultima battuta, ci chiediamo, ma gli allevatori che in questi anni hanno dovuto subire queste angherie, cosa aspettano ad abbandonare queste associazioni?????
Il vantaggio è solo apparente!
Ci lamentiamo perché non siamo in uno stato di diritto??? Contribuiamo a diventarlo!!!
(Dott. Eugenio Celestino Presidente M.A.B Emilia Romagna)