Da alcune settimane è ripartito il dibattito, soprattutto sugli organi di stampa, sul futuro di Aimag Spa azienda pubblica multiservizi (gas-acqua-rifiuti) che associa 21 Comuni tra Modena e Mantova.
Un dibattito che lascia intravedere posizioni non del tutto univoche all’interno della compagine societaria composta in maggioranza dai Comuni soci, e governata da un patto di sindacato con Hera Spa, che possiede il 25% del capitale, e da altri soci istituzionali e privati con quote minori o di non voto.
E’ indubbio che il futuro di Aimag, gestore dei servizi pubblici locali (che la Cgil considerare beni comuni) non possa continuare a svolgersi solo sugli organi di stampa.
Occorre, dunque portare in tempi rapidi il confronto nelle sedi proprie, in modo trasparente e partecipato tra i soggetti che a vario titolo sono coinvolti e interessati al futuro di Aimag, a partire dai cittadini, dai consigli comunali, dalle associazioni di impresa e di cittadini e dalle organizzazioni sindacali.
Per la Cgil di Modena i punti su cui avviare un confronto sono chiari. Innanzi tutto resta centrale il controllo (almeno del 51%) da parte dei Comuni delle società che gestiscono i servizi pubblici locali idrici, ambientali, energetici.
Altro punto fermo è che un gestore che opera oggi sul mercato dei servizi pubblici locali deve avere una dimensione e una struttura industriale in grado di reggere massicci investimenti per continuare a garantire qualità, efficienza ed economicità dei servizi.
In terzo luogo, è necessario fare riferimento alle norme che a partire da quelle contenute nel cosiddetto “Sblocca Italia” per finire alla recente Legge di Stabilità 2015 (per non citare quelle in discussione) incentivano l’aggregazione tra le utilities, ma soprattutto definiscono ambiti ottimali non inferiori alla superficie provinciale o comunque non coincidenti col territorio in cui opera Aimag.
In questo quadro, analizzando le sfide che l’azienda si troverà ad affrontare nei mesi a venire, riteniamo che diversi elementi giochino a sfavore della tenuta complessiva della società.
Innanzitutto la gara del gas. La pubblicazione del bando è prevista per novembre 2016, sarà la prima sfida che Aimag dovrà affrontare e difficilmente potrà superare da sola in quanto l’ambito di riferimento comprende anche il Comune di Modena e i Comuni ad esso limitrofi, e dovrà quindi competere con le grandi Multiutilities nazionali.
Aimag si troverà ad affrontare la medesima situazione per il settore idrico, in cui l’ambito di gara è l’intero territorio provinciale.
Ma anche il settore ambientale, punto di forza di Aimag, sta rapidamente evolvendo: meno produzione di rifiuti, maggiori vincoli sugli impianti di smaltimento, esaurimento delle discariche determineranno una riduzione dei margini e quindi minori dividendi per i soci, a partire dai Comuni.
Per queste ragioni oggi non serve a nessuno tifare per una soluzione sia essa la fusione, la gara per acquisire un partner industriale, o rimanere da soli, se prima non si sono chiariti questi aspetti di fondo: quadro legislativo e analisi sulla capacità di Aimag di reggere lo scenario futuro.
Oltre al mantenimento del controllo pubblico delle società partecipate che gestiscono servizi pubblici locali vi sono poi condizioni che vanno preservate e garantite come :
– mantenere alta la qualità dei servizi
– tariffe eque e sostenibili
– sviluppare il servizio di raccolta porta a porta in un’ottica di ciclo integrato del rifiuto
– garantire uno stretto rapporto con il territorio (non sempre con le fusioni questo è garantito)
– mantenere rapporti di fornitura con imprese locali
– garantire con clausole sociali l’occupazione e il rispetto delle norme contrattuali e di legge a partire dalla salute e sicurezza, sia per i lavoratori Aimag, sia per i lavoratori che operano presso i soci correlati della società.
Per la Cgil di Modena queste sono le condizioni da cui partire per fare una discussione seria sul futuro di Aimag.

(Segreteria Cgil Modena)