Gli imprenditori dell’Alta valle del Reno, fermamente intenzionati a continuare a svolgere le proprie attività industriali nel territorio, rappresentandone la competitività, nonostante le difficoltà tradizionalmente insite nelle località montane, denunciano e presentano il conto per la gravità dei danni subiti dalle aziende locali, a causa dei disservizi verificatisi in occasione degli eventi atmosferici – tutt’altro che eccezionali per l’Appennino ed ampiamente preannunciati – dei giorni 5, 6 e 7 febbraio.

L’interruzione nell’erogazione di forniture essenziali quali distribuzioni di energia elettrica, distribuzione dell’acqua potabile, servizio rete telefonica fissa e, in alcuni casi, anche mobile, ha impedito il normale svolgimento delle attività produttive, giocoforza sospese, cagionando gravi danni, indubbiamente meritevoli di tutela risarcitoria.

Gli imprenditori chiedono che amministratori, dirigenti, progettisti, consulenti e tecnici delle aziende erogatrici prendano atto dell’importanza che ha oggi l’elettronica in tutti i processi produttivi: infatti qualunque interruzione, microinterruzione o “buco di corrente”, anche di breve durata, provoca indistintamente problemi enormi: dalla perdita dei dati per chi lavora in ufficio al computer fino al danneggiamento di macchinari, impianti e cicli robotizzati, altamente sofisticati, con problemi che si ripercuotono anche sulla qualità del prodotto e che causano costi molto elevati per le manutenzioni e le relative ripartenze.

Per le piccole e medie imprese dei Comuni di Gaggio Montano, Porretta Terme, Granaglione, Castel di Casio e Montese, quindi, appaiono manifestamente inadeguati i “criteri di indennizzo” stabiliti dall’Autorità per l’energia elettrica il gas e il sistema idrico, tenuto conto che tali indennità non sono assolutamente proporzionate alla gravità dei danni subiti, direttamente imputabili ad evidenti carenze organizzative dei gestori dei servizi, che hanno favorito – o comunque concausato, aggravandone gli effetti infausti – l’interruzione dei servizi ed impedito un normale ripristino delle erogazioni in tempi congrui.

Tali pregiudizi, peraltro, sono stati aggravati dalla pressoché totale mancanza di assistenza e di informazione da parte dei gestori dei servizi, per buona parte del tempo in cui vi è stata l’interruzione dei servizi.

Per queste ragioni, gli imprenditori dell’Alta valle del Reno chiedono:

  • Che Enel Distribuzione s.p.a., Terna s.p.a. e il gruppo Hera comunichino i piani di investimento previsti per l’area montana capaci di rinforzare tutte le reti locali e di portarle in condizioni tali da garantire la stabilità dei servizi essenziali, superiore qualità dell’energia e tensione di esercizio ottimale per non disturbare le utenze elettroniche più sofisticate, indipendentemente dalle tolleranze concesse al distributore (-/+10% della tensione nominale).
  • Che le imprese siano risarcite per il danno effettivo subito, ossia non secondo un meccanismo indennitario previsto dalle delibere dell’AEEG, ma con una valutazione oggettiva del pregiudizio effettivamente patito, fermo restando – in caso di mancato riscontro positivo – il diritto ad agire nelle sedi competenti per ottenere l’equo ristoro di tutti i danni subiti a causa di una così prolungata e inaccettabile interruzione nell’erogazione delle forniture, aggravata dalla più totale mancanza di assistenza nella situazione di emergenza.
  • Che le Istituzioni e Autorità preposte all’ amministrazione ed alla tutela del territorio dell’Alta Valle del Reno, vigilino affinché le attività produttive ivi insediate ricevano la dovuta assistenza e qualità dei servizi di erogazione, e pongano in essere ognuna per le rispettive competenze ogni azione più opportuna ed efficace affinché non si ripetano periodi di blocco dei servizi quali quello verificatosi nei giorni 5, 6 e 7 febbraio e vengano attivati tutti gli strumenti di programmazione e prevenzione oltreché di contenimento e rimedio dei rischi di sospensione