carabinieri_2001Dopo un litigio ha estratto una pistola sparando in direzione delle gambe del compagno. Quest’ultimo sinceratosi di non essere stato colpito alle gambe è fuggito in strada dando l’allarme ai Carabinieri. I militari, non avendo cognizione del tipo d’arma in possesso della compagna, circondavano l’immobile e dopo essere riusciti a convincere la stessa ad aprire la porta la immobilizzavano scoprendo che aveva sparato al compagno utilizzando una pistola scacciacani trovata dai Carabinieri, con ancora il colpo in canna, sotto il cuscino. Con l’accusa di minaccia aggravata e detenzione illegale di munizionamento i carabinieri dell’Aliquota Operativa della Compagnia di Reggio Emilia hanno denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Emilia una transessuale 50enne anconetana residente in città. I fatti risalgono all’altro pomeriggio e si sono verificati alla periferia del capoluogo reggiano dove i Carabinieri sono intervenuti in forza a seguito della richiesta d’intervento di un 42enne fuggito in strada dopo essere stato sparato in casa dalla compagna. Questo il tenore della richiesta che ha allarmato i carabinieri che all’arrivo hanno circondato la casa mettendo in sicurezza la zona non sapendo il tipo d’arma di cui fosse in possesso la compagna della vittima. E’ quindi seguita una trattativa a seguito della quale i Carabinieri sono riusciti a far uscire la transessuale che è stata bloccata. La successiva perquisizione domiciliare ha consentito di chiarire meglio la vicenda: la compagna aveva sparato utilizzando una pistola scacciacani che i carabinieri hanno trovato sotto il cuscino del letto. La pistola, priva del tappo rosso, aveva il caricatore con 4 munizioni nonché un colpo nella camerta di scoppio. Nel corso della perquisizione i carabinieri trovavano anche altra pistola scacciacani, svariato munizionamento a salve, 2 proiettili (uno calibro 9 e altro 22) illegalmente detenuti e varie armi bianche in prevalenza coltellacci da macellaio con lama non inferiore ai 20/30 cm. Ricomposto il dissidio i carabinieri portavano in caserma la transessuale sequestrandole quanto illecitamente detenuto e denunciandola per i citati riferimenti normativi violati.