Da più parti, e soprattutto dalla politica, continuano le dichiarazioni che spronano gli imprenditori a investire, a cavalcare quella che viene presentata come una “ripresina” che costituisce un’occasione da non perdere.

Si comprende, naturalmente, la funzione di stimolo che la comunicazione politica deve in qualche modo svolgere, ma certamente non si può continuare a presentare un bicchiere”mezzo pieno” sperando che le dichiarazioni lo riempiano del tutto… Il bicchiere delle Pmi, in particolare, continua a essere pieno, pieno di tasse, di adempimenti e, ciò che più allarma, pieno di incertezza.

Non già incertezza sui mercati: quello è il nostro pane quotidiano, siamo attrezzati da sempre a farci i conti, bensì l’incertezza del quadro di riferimento normativo, a partire dalla sede locale, su su fino all’Europa. I timidissimi interventi fin qui registrati, da quello sull’IRAP alla “manovra Junker”, non paiono incidere in profondità: le piccole imprese continuano a chiudere, le grandi tirano i remi in barca e portano le sedi all’estero e, last but not least, alcune realtà di primo piano vengono acquisite da imprese di paesi esteri nei quali evidentemente la ripresa economica è ben più reale che qui da noi.

I dati parlano chiaro: dall’inizio della crisi il PIL italiano ha registrato una riduzione pari all’8,4%; il dato relativo agli investimenti è addirittura drammatico: meno 20%. A fronte le previsioni, perlomeno nel breve termine dell’anno in corso, non consentono facili ottimismi, dal momento che il PIL è previsto in aumento di una quota inferiore all’1%, per non parlare dei consumi interni che anch’essi continueranno a ristagnare. Le Pmi continueranno quindi a puntare per quanto possibile sull’export, ma ciò, per l’appunto, richiede un importante sforzo sul fronte investimenti.

Mai come oggi è dunque necessario che alle parole corrispondano i fatti; i piccoli e medi imprenditori meccanici di Apmi Confimi ribadiscono l’allarme per una situazione in cui il gravissimo peso della fiscalità resta il primo freno allo sviluppo.