sede-RegioneSull’approvazione all’unanimità del progetto di legge sul taglio ai costi della politica, arrivata oggi in Assemblea legislativa regionale, di seguito il commento di tutti i presidenti dei Gruppi consiliari.

Paolo Calvano (Pd): “Passati dalle parole ai fatti, è un nuovo inizio. I risparmi a politiche per il lavoro e pmi”
“Siamo passati dalle parole ai fatti. L’approvazione, avvenuta in tempi rapidissimi, di questa legge vuole essere un nuovo inizio, un contributo alla credibilità della politica e alla forza delle istituzioni. Un taglio di 1.100 euro lordi all’indennità dei consiglieri, l’azzeramento dei contributi per il funzionamento dei ruppi e l’eliminazione totale dell’indennità di fine mandato produrranno un risparmio di legislatura di 7.5 milioni. Soldi che saranno direttamente destinati a sostegno delle politiche per il lavoro, per le piccole e medio-imprese e per la tutela della legalità, della sicurezza e della qualità del lavoro. La credibilità riconquistata della politica passa soprattutto da qui, da quello che faremo di concreto per il nostro territorio e per le sue difficoltà. Partendo da una certezza, che la legge sui tagli è cosa fatta!”.

Igor Taruffi (Sel): “Atto doveroso e giusto, attenti a richieste cittadini e territori”
“La legge sui costi della politica è un atto doveroso e giusto. L’astensione alle elezioni di novembre ha reso chiaro il fatto che, per gli elettori, noi consiglieri dovevamo necessariamente partire dalle nostre retribuzioni per essere credibili. Nell’effettuare questi tagli, però, non ci siamo lasciati andare a derive demagogiche o populiste: abbiamo tagliato le spese personali e quelle per il funzionamento dei Gruppi, ma abbiamo mantenuto la possibilità di assumere personale, perché l’azione politica, per essere concreta, ha necessità di collaboratori che studino e approfondiscano i temi. Un ulteriore segnale dell’intenzione di portare avanti una legislatura vicina alle richieste di cittadini e territori è stata la scelta di una destinazione concreta del risparmio ottenuto: il mondo del lavoro”.

Alan Fabbri (Lega nord): “Un segnale non basta, ora taglio numero consiglieri e a stipendi manager pubblici”
“Sul tema del taglio dei costi della politica siamo pronti ad appoggiare le proposte della maggioranza, ma no a iniziative unilaterali. Per questo abbiamo chiesto, come già avvenuto in commissione, che l’Aula confermasse il taglio – da noi proposto – di quasi 700mila euro dai compensi annui dei consiglieri: 1.150 euro al mese in meno per ciascun eletto. La riduzione di stipendi e fondi ai Gruppi è un primo passo importante e doveroso, ma non basta. Dopo il passaggio in Consiglio, torneremo a sollecitare i tagli a: numero dei consiglieri (dieci in meno), alle auto blu, ai costi della Giunta e agli incarichi esterni. Vogliamo la cancellazione della Consulta degli emiliano romagnoli nel mondo e dell’Associazione degli ex consiglieri, costi inutili. Al presidente Bonaccini chiediamo anche di azzerare i premi a pioggia ai dirigenti, sostituendoli con un unico – e assai meno oneroso – riconoscimento al merito e una netta sforbiciata agli stipendi dei manager pubblici, questione pressoché irrisolta dalla Regione. Non basta ‘dare un segnale’, c’è da disboscare una selva fatta di anni di sprechi”.

Giulia Gibertoni (M5S): “Occasione persa, con il nostro progetto di legge risparmi per 35 milioni. Ora fondi a microcredito, riavvio al lavoro e piccole imprese”
“Il progetto di legge del M5S prevedeva un risparmio di spesa di circa 35 milioni di euro a legislatura contro i 7 milioni del progetto della maggioranza. L’Assemblea legislativa perde così l’occasione di tagliare i privilegi una volta per tutte nel rispetto del principio costituzionale di equità rispetto a tutti i cittadini. Ora è almeno importante che questi risparmi siano spesi bene: chiediamo che si costituisca un fondo per il microcredito, il riavvio al lavoro e le nostre microimprese e piccole imprese”.

Galeazzo Bignami (Fi): “Doveroso tagliare i costi della politica, ma non servi a coprire il vero problema: burocrazia, privilegi e tanti dirigenti superpagati”
“Il voto a favore è dovuto, essendo giusto e necessario intervenire con i tagli ai costi della politica. Ma non vorremmo che il Partito democratico si nascondesse dietro i costi della politica, parlando solo di questo tema, per non affrontare il vero problema: il taglio alla burocrazia, alle lungaggini e agli sprechi, e penso soprattutto alla sanità, dove a pagare sono i cittadini in termini di efficienza e servizi. In Regione ci sono 180 dirigenti che guadagnano 100 mila euro l’anno, e anche più, i quali, fra l’altro, vengono premiati tutti e a pioggia. Ripeto: giusto e doveroso intervenire sui costi della politica, ma non vorremmo che parlare solo di costi della politica servisse a coprire tutto il resto: burocrazia, servizi non a misura di cittadino e privilegi”.

Tommaso Foti (Fratelli d’Italia – Alleanza nazionale): “Per noi un invito a nozze, siamo i soli contro tutte le caste”
“Per chi come me viene da una storia di destra, di quella destra missina che vedeva nei suoi rappresentanti le sentinelle negli enti locali contro la degenerazione partitocratica, votare a favore di un provvedimento che limita i costi della politica, azzerando i contributi economici per i Gruppi regionali, è un invito a nozze. Ma sia ben chiaro che questo deve essere il primo di una lunga serie di provvedimenti, legislativi e o amministrativi, volti a tagliare le unghie anche ad altri potentati. In questa Regione si assumono e pagano di dirigenti senza parsimonia alcuna, si nominano centinaia di persone in consigli d’amministrazione o come manager di società o enti regionali con bilanci in pesante rosso, si premiano indistintamente dirigenti ospedalieri. A tacere dei sei milioni di euro spesi annualmente per l’assistenza legale che valgono i tagli alla politica per i prossimi cinque anni. Noi siamo i soli ad essere non solo contro la casta politica ma a tutte le caste, a partire da quelle che, mai aggredite, hanno ridotto lo Stato alle stalle d’Augia”.

Piergiovanni Alleva (L’Altra Emilia Romagna): “Bene, ma attenzione a non penalizzare i piccoli Gruppi”
“L’ispirazione generale della legge è senz’altro condivisibile e i tagli che sono stati apportati sono poco meno che drastici. Il problema che resta è quello però delle differenti potenzialità di azione politica dei vari Gruppi consiliari che discendono dalla assegnazione dei fondi funzionamento in base al numero dei consiglieri. Un piccolo Gruppo di uno o due consiglieri non riesce a pagare due-tre collaboratori a tempo pieno, mentre un grande Gruppo con trenta Consiglieri, quale il Pd, può contare addirittura su oltre 1,5 milioni di euro annui. E’ questo aspetto che necessita di un ulteriore ripensamento”.