violenza_donnePer anni è stato un vero e proprio incubo per la moglie tanto da rendersi responsabile di una serie di gratuite violenze commesse non solo nei confronti della donna alla presenza delle 3 figlie minori ma anche nei confronti di queste ultime con particolare accanimento della primogenita dovuta ricorrere in una circostanza anche alle cure mediche presso l’Ospedale. Condotte violenti per le quali i Carabinieri della Stazione di San Martino in Rio, che hanno condotto le indagini, al culmine dell’ennesimo episodio ieri mattina l’hanno arrestato con l’accusa di maltrattamenti in famiglia nei confronti di moglie e figli ponendolo a disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Emilia titolare dell’indagine. Una brutta storia quella ricostruita dalle risultanze investigative dei Carabinieri della Stazione di San Martino in Rio che raccontano le violenze di una moglie e di tre figlie ad opera di un uomo violento che sempre per futili motivi, come ad esempio il pranzo non pronto in orario, una risposta non gradita, non esitava a minacciare offendere picchiare con schiaffi, pugni, calci ma anche cinghiate e bastonate la moglie non risparmiando dalle violenze anche le tre figlie, in particolare la primogenita. Proprio a seguito delle condotte violente da fine febbraio la donna con le 3 figlie vivevano praticamente in camera da letto dove mangiavano anche e si chiudevano a chiave per evitare gratuite aggressioni. L’altra mattina al culmine dell’ennesima lite, nata perché l’uomo aveva nascosto i documenti della donna, intervenivano i carabinieri di San Martino in Rio che assistevano alle minacce di morte fatte dall’uomo nei confronti della donna che ha cercato di aggredire anche in presenza dei carabinieri venendo subito fermato. Le parti venivano condotte in caserma dove a donna trovava il coraggio e la forza di denunciare anni di violenze. La denuncia della donna, riscontrata dai Carabinieri vedevano i militari della Stazione di San Martino in Rio nella tarda mattinata di ieri arrestare il 50enne che veniva ristretto a disposizione della Procura reggiana, con l’accusa di maltrattamenti in famiglia.