Prosegue la trattativa tra la proprietà e le rappresentanze sindacali per arrivare a risolvere la situazione che da diversi mesi si è creata all’interno del gruppo Caprari di Modena. Per mercoledì 15 aprile è infatti convocato un incontro tra l’azienda e i sindacati per discutere il rinnovo del contratto aziendale. Lo ha annunciato l’assessora al Lavoro del Comune di Modena Ingrid Caporioni rispondendo in Consiglio comunale, lunedì 30 marzo, a un’interrogazione presentata da Adriana Querzè di Per me Modena. Tra le richieste delle organizzazioni sindacali, ha riferito l’assessora Caporioni, anche la stabilizzazione di una percentuale dei lavoratori e l’assunzione di una parte dei dipendenti attualmente in azienda con contratti di somministrazione e che hanno superato i 18 mesi di prestazione lavorativa.

La vicenda del gruppo Caprari, come ha ricordato anche la consigliera Querzè nell’interrogazione, è nata dall’avvio da parte dell’azienda di una procedura di mobilità volontaria, causata dal calo degli ordini dall’estero, che, nel dicembre 2014, ha portato al licenziamento di 23 dipendenti. Nei due mesi successivi l’azienda ha però progressivamente inserito in organico circa 40 lavoratori somministrati, nonostante, ha sottolineato la consigliera, “la legge preveda che, nei sei mesi successivi alla mobilità, l’azienda debba far fronte alle nuove esigenze produttive richiamando i lavoratori licenziati”. Querzè ha poi chiesto quali azioni può mettere in campo il Comune per pervenire a una soluzione che tuteli i lavoratori coinvolti.

Nella risposta, l’assessora Caporioni ha ribadito che l’amministrazione comunale non ha poteri diretti in materia di lavoro e di vertenze. Se c’è una richiesta, può però convocare le parti per facilitare il confronto, qualora questo non riesca a risolversi. “A oggi – ha detto l’assessora – non ci è pervenuta nessuna richiesta di intervento ma è nostro impegno seguire quanto più possibile da vicino la situazione anche per dare un sostegno ai lavoratori coinvolti”.

Riassumendo la vicenda, l’assessora Caporioni ha ricordato la mobilitazione dei dipendenti, culminata nello sciopero del 7 marzo, ed evidenziato in particolare la situazione di un lavoratore che ha prestato la propria opera in azienda per 39 mesi con contratto interinale, terminato il quale, invece di essere stabilizzato è stato licenziato. Ora, che è terminata anche la disoccupazione, l’operaio è sostenuto dai colleghi che versano una quota di salario per portare avanti la causa per il reintegro.

L’interrogazione è stata trasformata in interpellanza su richiesta del consigliere di Sel Marco Cugusi che ha commentato come la vicenda “segnali la miopia di una classe di imprenditori che si preoccupa solo del costo del lavoro, e i rischi del piano per il lavoro del Governo. Come politici è nostro compito denunciare questa situazione”. Dello stesso parere anche Luca Fantoni (M5s) per il quale “bisogna alzare la voce contro la precarizzazione del mercato del lavoro e proporre al Governo cambiamenti tali che azioni come quella della Caprari non siano più permesse e tutelate”. Marco Malferrari (Pd) ha sottolineato che il Comune, nell’ambito del Patto per la crescita, “al quale partecipano anche gli imprenditori con Confindustria, si è impegnato ad avere un confronto costante anche sulle situazioni come questa che mettono particolarmente in difficoltà i lavoratori”.

Nella replica Adriana Querzè ha puntato l’attenzione su una “situazione obiettivamente grave, sia nei contenuti attuali che per quello che prefigura, e intorno alla quale pesa un grande silenzio. Abbiamo posto all’attenzione pubblica la questione e dovremmo farlo anche con un atto politico come un ordine del giorno per far sentire, anche fuori da Modena, come questo Consiglio la pensa rispetto a certe interpretazioni molto estremizzate del diritto del lavoro”.