Foto70AnniSi è svolto ieri l’evento di celebrazione del Settantennale di Confcommercio e Famgilia Artigiana Modenese. Al centro dell’appuntamento, che ha visto la presenza del presidente nazionale di Confcommercio Carlo Sangalli, la presentazione del libro “Il commercio a Modena dal Dopoguerra”, curato dal ricercatore Roberto Cea.

“È un appuntamento, quello di oggi, – ha sottolineato nel saluto introduttivo Carlo Galassi – che vuole avere certamente e giustamente un accento celebrativo, ma anche essere anche un momento di riflessione: in tal senso il libro che abbiamo deciso di pubblicare attraversando la storia delle nostre associazioni e di un pezzo della piccola media impresa modenese, deve aiutarci a comprendere come adattarci più proficuamente al presente e proiettarci nel futuro, affiancando il mondo delle imprese nella lettura e nella interpretazione di scenari in continuo movimento in maniera ancora più efficace”.

“L’Associazione dei Commercianti – gli ha fatto eco Roberto Cea, autore del libro – è nata a circa un mese dalla Liberazione: ciò significa che la sua storia ha accompagnato le trasformazioni economiche e sociali che hanno interessato la provincia negli ultimi 70 anni.  La ricerca ha quindi consentito di ricostruire la storia del territorio da un punto di vista finora inedito visto che lo studio della storia economica di Modena ha interessato prevalentemente, se non in maniera esclusiva, la storia dell’industria, dell’artigianato e più in generale della produzione”.

La festa per i 70 anni di Confcommercio e Famiglia Artigiana ha insomma voluto rappresentare anche un giusto tributo alla storia di quella piccola e media impresa, che ha reso grande il territorio modenese e che ha intrecciato in modo forte, come ha pure dimostrato il video realizzato per l’occasione, la sfera politica, istituzionale e finanziaria del nostro territorio.

“Con la giornata di oggi – ha puntualizzato Gianfranco Bellegati – vogliamo rendere un servizio, di consapevolezza e di orgoglio, a tutti coloro che riconoscono alla piccola imprese il merito di avere avviato il processo che, dalla desolazione lasciata dal secondo conflitto mondiale, ha condotto il nostro territorio ad una condizione economica e sociale a lungo portata ad esempio oltre i confini nazionali”.

Dopo i saluti del vicesindaco di Modena Gianpiero Cavazza, di Maurizio Torreggiani, presidente della Camera di Commercio e di Luigi Odorici, Vice Presidente della Banca Popolare dell’Emilia Romagna, le conclusioni sono state affidate a Carlo Sangalli, presidente nazionale di Confcommercio.

“Nel libro – ha dichiarato Sangalli – non c’è solo la storia del commercio, ma la base per il suo futuro, che non potrà prescindere dal ruolo determinante dei corpi intermedi, come le associazioni di categoria, con la capacità che hanno avuto ed avranno di leggere ed interpretare i cambiamenti, nonché di mediare le istanze anche più rabbiose delle imprese. In tutto ciò occore naturalmente che la rappresentanza faccia uno scatto di innovazione, riposizionando il ruolo dell’Associazionismo sul terreno del sostegno delle capacità competitive del tessuto economico, della trasmissione e dell’aggiornamento delle competenze professionali, della messa a disposizione di tutto ciò che serve necessariamente per affrontare la sfide dell’innovazione e delle evoluzioni economiche e sociali”.

 

I PRIMI PASSI DELLA STORIA DI  ASCOM CONFCOMMERCIO MODENA

Il 25 maggio 1945, a neanche un mese dalla fine della guerra, un gruppo di commercianti modenesi si riunì nella sede della vecchia Confederazione fascista del commercio per costituire l’Associazione dei commercianti di Modena e provincia. Sotto la presidenza del vicesindaco socialista Roberto Monzani, lui stesso commerciante, convennero cinque commercianti in rappresentanza dei diversi partiti del Cln provinciale: Ugo Casolari per la Democrazia cristiana, Armando Comini per il Partito socialista, Aldo Dallari per il Partito comunista, Armando Gozzi per il Partito d’azione e Domenico Montorsi per il Partito liberale. In quella storica seduta si dichiarò costituita l’Associazione dei commercianti della provincia di Modena, e la riunione dei convenuti assunse la funzione di Commissione provvisoria. Domenico Montorsi fu nominato presidente provvisorio della neoistituita associazione, mentre l’incarico di segretario fu affidato al dottor Cesare Neviani.

 

I PRIMI PASSI DELLA STORIA DELLA FAMIGLIA ARTIGIANA MODENESE

Era il 24 luglio 1945 quando ventisette artigiani decisero di riunirsi per dar vita all’Associazione provinciale artigiana, meglio conosciuta come Famiglia artigiana modenese. In quell’occasione i convenuti discussero in primo luogo lo statuto e i principi fondativi della nuova organizzazione. Il sodalizio era costituito allo scopo di «promuovere, potenziare e tutelare l’attività artigiana della Provincia nel superiore interesse della Provincia stessa e della Nazione», di «curare la tutela legale, fiscale, tributaria e sindacale degli Associati e degli Artigiani in genere», di «coordinare l’azione degli artigiani con le altre attività provinciali e nazionali designando ove occorra, i propri rappresentanti», e di «promuovere opportuna attività tecnica e culturale nel campo artigianale per un maggiore sviluppo artistico, culturale e professionale delle singole Arti, rendendo noti, per quanto è possibile, i progressi tecnici ed artistici verificatesi in Italia ed all’estero». Il primo statuto della Fam fu quindi votato e approvato quello stesso giorno. In quella circostanza lo scultore Lotario Ferri fu eletto primo presidente dell’Associazione.