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Prosegue la protesta dei postelegrafonici (Slp) della CISL contro il piano industriale di Il 5 Il 5 maggio, a Bologna, dalle 10.00 alle 12.00, si terrà un sit-in davanti al palazzo della Cultura e dei Congressi della Fiera, in Piazza della Costituzione 4/a. L’occasione è data dall’ennesima convention organizzata da Poste per spiegare il piano industriale ai quadri e dirigenti dell’Area Centro Nord (Emilia-Romagna/Marche). Un piano presentato oltre quattro mesi fa, il 16 dicembre 2014, ma che per la categoria cislina presenta “ancora aspetti troppo vaghi e non definiti”.

“Per ora – sbotta Valerio Grillini, segretario regionale dei postelegrafonici (Slp) della Cisl –  abbiamo sentito solo chiacchiere. Di un piano che negli annunci prometteva prospettive di sviluppo e occasioni di crescita, con il lancio di servizi innovativi, sono evidenti solo i tagli: chiusure dei piccoli uffici (46 chiusure e 35 razionalizzazioni solo in Emilia-Romagna, al momento congelate solo per due mesi in attesa degli incontri con le istituzioni locali), diminuzione delle zone di recapito (per ora stoppate dalla Comunità Europea per l’evidente rischio di un drastico calo della qualità dei servizi da garantire ai cittadini).

“Siamo stupiti – rincara la dose il sindacalista – che ad oltre un anno dall’insediamento del nuovo amministratore delegato Caio e a quattro mesi dalla presentazione,  Poste senta ancora il bisogno di spiegare al proprio gruppo dirigente un piano che nessuno conosce fino in fondo, mentre le altre aziende competitors  fanno progressi  da gigante e occupano fette sempre più grandi di mercato”.

Per questi motivi, domani i sindacalisti dell’Slp Cisl, oltre a manifestare  il disagio dei lavoratori della regione con un sit-in, consegneranno al capo del personale di Poste Italiane, Fabrizio Barbieri, e al capo divisione Mercato Privati, Pasquale Marchese, una lettera aperta. Una missiva in cui verranno denunciate le  problematiche più gravi che affiggono i lavoratori postelegrafonici: carenza di personale, strumenti vecchi e obsoleti, come la rete informatica che non è in grado di sopportare la sempre maggiore mole di dati, stampanti vecchie di anni, palmari dei portalettere inadatti, manutenzione del parco veicoli insufficiente.

“Ma la nostra protesta – conclude Grillini – non si fermerà qui. Difatti continua il blocco delle prestazioni straordinarie e aggiuntive negli uffici postali  fino al 22 maggio e si preannunciano iniziative di protesta e scioperi anche nel settore Posta Comunicazione e Logistica (PCL). Il tutto in attesa che si sbocchino i tavoli di confronto nazionale, che se non porteranno risultati in tempi brevi faranno alzare ancor più i toni della protesta”.