Guardia-FinanzaIl Nucleo di Polizia Tributaria di Ferrara ha eseguito questa mattina due ordinanze di arresto domiciliare, richieste dalla Procura della Repubblica e disposte dal G.I.P. del Tribunale di Ferrara, nei confronti di due persone già
pluripregiudicate che gestivano, tramite prestanomi, una società immobiliare di Poggio Renatico (FE) e una rivendita di auto a Ferrara.
Le indagini, partite nel mondo della malavita ferrarese, hanno permesso di ricostruire il contesto criminale nel quale operavano i due arrestati, B.A.B., domiciliato a Poggio Renatico, e G.C., residente a S. Giorgio in Piano (BO), che si erano creati influenze in diversi ambiti del locale tessuto imprenditoriale. Infatti i due soci in affari sono apparsi in grado di condizionare imprenditori e terze persone, creando un terreno fertile per la commissione di una serie di reati che vanno dalla frode fiscale, all’estorsione e alla frode in commercio e per cui, allo stato, sono indagate 11 persone.
In particolare è oggetto di approfondimento investigativo un sistema di frode all’I.V.A. nel commercio di autoveicoli usati, aggravato dalla sistematica alterazione del chilometraggio.
Per sfuggire ad ogni tipo di provvedimento di sequestro sui beni immobili e mobili, i due soci, peraltro già colpiti da misure di prevenzione emesse dai Tribunali di Ferrara e Bologna, hanno realizzato il fittizio trasferimento delle
proprie attività a soggetti compiacenti: è stata tale condotta a far scattare le misure restrittive.
Oltre agli arresti l’A.G. ha disposto il sequestro di quote delle predette società che, insieme ad altri beni sequestrati, ammontano ad un valore complessivo di circa un milione di euro.
La Procura della Repubblica di Ferrara ha disposto anche l’esecuzione di 10 perquisizioni nei confronti del complesso degli indagati, eseguite oltreché nel ferrarese anche nelle province di Bergamo, Lodi e Cosenza.