Amartya-SenCoraggiosa e anticonformista l’inaugurazione di “Piacere Modena, i Giardini del gusto e delle arti”, kermesse per nutrire il corpo e la mente nell’anno dell’Expo che prende il via domani e prosegue fino al 20 settembre ai Giardini Ducali di Modena.

E’ Massimo Bottura a presentare alla città la manifestazione: alle 17 taglia il nastro insieme al sindaco Muzzarelli, al presidente della Camera di Commercio Torregiani, alle autorità cittadine, ai presidenti dei Consorzi. A seguire la Corale Rossini intona canti tradizionali e introduce alla visita della Palazzina e delle sue installazioni, alle zone di degustazione e al primo appuntamento in aula magna con Maurizio Cardillo che anima il “Tinello letterario”: qui, sulle musiche di Frank Nemola, declama passi del “Manifesto della cucina futurista”, scritto nel 1930 da Marinetti, dove si proponeva l’abolizione della pastasciutta “assurda religione gastronomica italiana”, causa di “fiacchezza, pessimismo, inattività nostalgica e neutralismo”. Nei giardini le sfogline dell’Associazione Città & Scuola chiamano poi grandi e bambini a tirare “la sfoglia perfetta”. A partire dalle 16 i Giardini ospitano anche l’annullo filatelico – naturalmente dedicato all’Expo – organizzato dal Circolo filatelico culturale A. Tassoni di Modena in collaborazione con Poste Italiane: per l’occasione sono state realizzate anche due cartoline ad hoc.

 

Amartya Sen, un nobel contro la fame nel mondo

Alle 21 si passa alle “cose serie”, con un ospite d’eccezione. Se il mondo vuole sconfiggere la fame è necessario affrontarne tutte le cause contemporaneamente, in particolare la povertà e non concentrarsi solo sulla maggiore produzione di cibo. C’è questa tesi alla base del pensiero di Amartya Sen, filosofo indiano e premio Nobel per l’economia nel 1998, che aprirà gli incontri della rassegna sabato 9 maggio alle 21 presso la Camera di Commercio di Modena (Sala Leonelli, via Ganaceto 134), con ingresso libero fino ad esaurimento posti.

“Per sconfiggere la fame liberiamo la libertà” è il titolo della sua lezione, introdotta dal giornalista Gianni Riotta: la denutrizione e la fame estrema sono la conseguenza della mancanza di acceso a una quantità di cibo sufficiente – quello che lui definisce un diritto ineludibile – e non di un’insufficiente disponibilità di cibo in un determinato paese o regione.  L’approccio di Amartya Sen ha spostato il dibattito sulla fame dalla produzione alimentare all’accesso e dalla carità a un approccio basato sui diritti, che ha trasformato radicalmente il modo in cui si combatte la fame e la povertà oggi.

 

Le mostre in Palazzina: un viaggio tra gusto e territorio

A partire da sabato l’aula magna della Palazzina ospiterà contributi sulla storia dei prodotti tipici del territorio modenese. La bontà dei piatti tipici di Modena è nota in tutto il mondo, meno conosciuta è la loro storia, che li ha visti sulla tavola di sovrani, papi e artisti di ogni tempo e che oggi – rivisitata dal genio di un grande chef – rivive nelle creazioni di Massimo Bottura. Prelibatezze così celebrate da aver alimentato leggende e racconti mirabolanti, ispirando poeti e illustratori, le cui opere sono esposte insieme per la prima volta nella mostra “Storie di gusto. Bacco, banchetti e Bottura”: un’esposizione di preziosi libri antichi, affiancati a suggestive immagini tratte da manoscritti rari ed erbari. Lungo il percorso si potrà ammirare tra gli altri, il trattato originale dei “Banchetti, compositioni di vivande” scritto nel 1549 da uno dei primi “chef” della storia, Cristoforo da Messisbugo cuoco dei duchi Estensi, oltre a un volume stampato alla fine del’600 in inglese ed italiano e dedicato all’unica regina italiana in terra Inglese, Maria di Modena, contenente una magnifica incisione che raffigura la tavola allestita per un banchetto ufficiale. Saranno presenti alcune edizioni in varie lingue de “La Secchia rapita” che fece conoscere per la prima volta alle corti europee prodotti come i tortellini o lo zampone, oltre a una serie di guide d’epoca per viandanti e avventori – fino alle citazioni futuriste di Marinetti sul “carburante nazionale” (il lambrusco) e alle creazioni tratte dal libro di Massimo Bottura “Vieni in Italia con me”.

Dal 9 maggio alla fine di luglio “Se penso a Modena…”, la videoinstallazione creata dal regista Dario Baldi riassume il valore dei consorzi alimentari modenesi. Una videoinstallazione dedicata al territorio modenese: ai suoi colori, i suoi sapori, i suoi luoghi, i suoi sensi e ai prodotti che la rendono famosa in tutto il mondo. Modena da guardare e da ricordare, mescolare e ricreare, da evocare e raccontare, da bere e assaporare, da annusare. Ascoltando le voci e i pensieri di chi la vive e cogliendola con lo sguardo veloce e “straniero” di chi la osserva.
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“I giardini del gusto e delle arti”, dal 9 maggio fino al 20 settembre, è sinonimo di incontri, show cooking, master class, concerti, spettacoli teatrali e animazioni per famiglie e bambini che coinvolgeranno numerosi chef stellati, artisti, musicisti, intellettuali, scrittori, giornalisti del panorama locale, nazionale e internazionale. Il tema cibo sarà declinato da artisti (Serena Dandini, Frankie Hi-Nrg, Vinicio Capossela, Don Pasta, gli Oblivion, il Fantateatro), scrittori (Massimo Carlotto, Simonetta Agnello Hornby), viaggiatori eccellenti (i “Turisti per caso” Patrizio Roversi e Syusy Blady), filosofi (Enzo Bianchi, Vito Mancuso), agronomi (Eraldo Antonini, Stefano Mancuso), professori universitari (Massimo Montanari, Stefano Magagnoli), scienziati e ricercatori (Mario Tozzi, Davide Tabarelli, Piergiorgio Odifreddi).

Interverranno veri esperti del settore, come Allan Bay, Sonia Peronaci, Lisa Casali, Andrea Segrè. Ci saranno le lectio magistralis del premio Nobel Amartya Sen, Enzo Bianchi, Antonio Paolucci, Valerio Massimo Manfredi; gli show cooking di Antonino Cannavacciuolo, Simone Rugiati, Alessandro Borghese; i concerti, tra cui quello con la Paolo Fresu Brass Bang; le lezioni di cucina domenicali rivolte ai bambini. E, soprattutto, gli incontri curati dall’ispiratore del Festival, Massimo Bottura, chef stellato rinomato in tutto il mondo, di casa a Modena. Con lui sul palco saliranno i suoi friends, da Massimo Montanari a Carlo Cracco.

Dal 10 giugno, poi, sul grande palco all’aperto si alterneranno lezioni, spettacoli, concerti, film, incontri, show cooking, fino all’ultimo weekend dal 18 al 20 settembre, quando il programma de “I giardini del gusto e delle arti” sarà in collaborazione con il festivalfilosofia.

Dopo la serata inaugurale, da domenica 10 maggio il festival entra nel vivo della programmazione con l’appuntamento settimanale della “Mostra Mercato dei prodotti della terra” e i laboratori per i più piccoli di “Cuochi per un giorno”, organizzati dalla Bottega di Merlino a partire dalle 10.30 nell’aula magna della Palazzina: in questo caso è necessaria la prenotazione (059.212221) e un contributo di 8 € a partecipante. Per chi non ha le idee chiare di cosa è l’Expo 2015, ma anche per quegli inguaribili pessimisti sulla riuscita dell’evento milanese l’appuntamento è alle 18.30 sempre in aula magna con Giacomo Biraghi, fondatore di Secolourbano, ma anche ispiratore dei Tavoli Expo di Milano e, quindi, “dannatamente”, come direbbe lui, EXPOttimista: racconta “Cosa è l’Expo” e quanto di buono sta già facendo pe il nostro paese.
“Piacere Modena, i giardini del gusto e delle arti” è una manifestazione promossa e organizzata da FAMO Fondazione Agroalimentare Modenese, con il sostegno dalla Camera di Commercio di Modena, i patrocini della Regione Emilia Romagna e del Comune di Modena, il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, di Hera e degli altri sponsor: Confindustria, Poligraph, System, Bompani, Fantoni, Bross, Staygreen, Gaggio, Coop Estense e Conad.
La programmazione e la produzione sono a cura di Mismaonda srl.