Municipio-Sassuolo70.000 € al Comune di Sassuolo a seguito della transazione per la Causa Civile promossa dagli eredi Lolli per l’annullamento del testamento olografo.

Ad approvare lo schema di transazione è stata la Giunta comunale, con delibera numero 55 del 5 maggio scorso pubblicata all’Albo Pretorio.

Come si ricorderà, infatti, il  23/5/2010 era deceduta Lolli Lilia, priva di eredi legittimari, che aveva lasciato un testamento olografo nel quale nominava unico erede l’“Istituto Casa Serena di Sassuolo” gestito direttamente dal Comune di Sassuolo

I beni caduti in successione, secondo la descrizione fornita dal Tutore della signora Lolli, erano:  quota pro indiviso di ¼ su un complesso immobiliare sito in Milano, Via Ludovico d’Aragona e via Pordenone 32, censito in categoria D/1 dalla rendita catastale di euro 40.251,36, utilizzato da alcuni conduttori come uffici e laboratori, con inoltre due appartamenti censiti in categoria A/2 utilizzati per abitazione dai comproprietari ed una autorimessa della superficie di 60 mq nell’interrato;  liquidità, titoli e crediti di circa euro 150.000, al netto delle passività; gioielli familiari, inventariati al momento dell’assunzione della tutela, complessivamente di modesto valore.

Parenti di quarto grado della signora Lolli, però, convenivano in giudizio avanti al Tribunale di Modena,  il Comune di Sassuolo al fine di sentir dichiarare la nullità del testamento olografo del 21 dicembre 1989, con il quale la Signora Lolli Lilia ha nominato proprio erede universale l’Istituto Casa Serena di Sassuolo – ente gestito direttamente dal Comune di Sassuolo – testamento pubblicato in data 12 luglio 2010 a ministero del dott. Alessandro Frigo, notaio in Modena , per difetto di autografia e, per l’effetto, dichiarare aperta la successione legittima dell’eredità relitta alla morte della Signora Lolli Lilia in favore degli eredi legittimi della stessa.

In pendenza del procedimento, è stata svolta una CTU volta a stabilire, attraverso apposita perizia calligrafica, la veridicità o meno del testamento olografo in oggetto; il perito nominato dal Tribunale nella bozza di perizia concludeva nel modo seguente:

“Il testamento olografo in data 21.12.1989 a firma Lolli Lilia è apocrifo. Esso non è stato redatto in alcuna parte dalla predetta Lolli Lilia”.

“Stante le sovraesposte conclusioni – recita la delibera di Giunta n°55 del 5 maggio scorso –  i legali delle Parti raggiungevano un accordo transattivo della causa, in quanto:

contestare con successo la CTU, che ha accertato la falsità del testamento olografo,  risulta processualmente e di fatto altamente improbabile; il Comune introita, seppure in tre anni, ma garantita da fideiussione, una somma di euro 70.000,00 che, al netto delle spese sostenute, rappresenta una somma certa, invece di perseguire in un contenzioso gravoso e alquanto incerto”.