Aceto_balsamico_2Ne hanno studiato la storia, intimamente legata a quella del territorio modenese, e gli aspetti consegnati dalla tradizione, dall’uso in cucina ai legni per l’invecchiamento. Ma anche i complessi processi microbiologici e fisico-chimici che entrano in gioco per arrivare a uno dei prodotti che il mondo più invidia a Modena. Sono gli studenti delle scuole superiori che hanno seguito il progetto “L’oro nero di Modena” realizzato in collaborazione con il Centro Memo del Comune e la Consorteria dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena.

Sabato 23 maggio alle 12 nella sala audiovisivi dell’Istituto Selmi si svolgerà la cerimonia ufficiale della consegna degli attestati di partecipazione agli allievi che hanno studiato una tradizione storica d’eccellenza della realtà locale e approfondito con i maestri assaggiatori Dia Morselli e Giovanna Ferrari Amorotti aspetti scientifici affrontati in classe durante le lezioni.

Nove le classi che hanno partecipato al percorso: cinque quinte e due quarte dell’Istituto Selmi e due classi dell’Istituto Paritario Dante Alighieri. Sabato parteciperanno all’iniziativa anche rappresentanti del consorzio del Parmigiano Reggiano e della Consorteria dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena.

Quello sull’Oro nero di Modena non è l’unico itinerario proposto alle scuole su temi dell’alimentazione. Nel catalogo degli Itinerari del Memo gli insegnanti possono scegliere diversi percorsi sulle tracce del mangiar sano che li portano in fattoria tra api e vendemmia o alla scoperta dei mercati contadini, a imparare a leggere le etichette degli snack per imparare ad apprezzare di più la frutta o alla scoperta delle tradizioni alimentari negli orti dei nonni fino a viaggi nel  Parmigiano-Reggiano e nel mondo della salumeria italiana.