giudice-di-paceA lanciare l’appello è Rete Imprese Italia di Modena che prende spunto da quanto previsto nel Decreto Legislativo n. 192 del 2014. All’articolo 2, introducendo uno proroga che scadrà il prossimo 30 luglio, infatti, si prevede che i Comuni e le Unioni dei Comuni possano chiedere il ripristino degli Uffici del Giudice di pace soppressi, purché si facciano carico delle spese di erogazione e di funzionamento.

Si tratta di un’opportunità che va rapidamente e seriamente approfondita poiché c’è la concreta possibilità di recuperare un servizio particolarmente utile per i cittadini e per le imprese. Dopo la chiusura degli uffici giudiziari che erano presenti a Pavullo, come temuto da più parti – a partire dagli avvocati che operano sul territorio e che proprio in questi giorni si sono nuovamente attivati scrivendo una lettera agli amministratori pubblici – i disagi sono progressivamente aumentati e operazioni che prima si potevano eseguire in loco e in tempi rapidi, oggi richiedono spostamenti onerosi con risposte che inevitabilmente arrivano più lentamente.

È utile ricordare che il Giudice di Pace è il rappresentante della giustizia più vicino al cittadino e che  svolge funzioni essenziali in materia di contenzioso e rilevanti compiti di conciliazione. Compiti che, in un’area montana, assumono una rilevanza ancora più strategica a causa delle difficoltà legate agli spostamenti.

“Auspichiamo quindi che si riapra subito un confronto volto ad approfondire se si possano creare le condizioni per restituire alle imprese e ai cittadini dell’Appennino un servizio così importante” conclude Rete Imprese Italia.