ForcesLe forze astronomiche si confrontano con le forze umane. Una performance dove tutto si sgretola sotto la danzatrice che instancabilmente ricostruisce. Il tempo della maturità evoca la perdita del riferimento di ciò che si ha costruito nel corso degli anni. La danzatrice sviluppa strategie assurde per ricostruire e trova la sua linfa vitale per raggiungere il resto, lo stato a cui si aspira.

“Forces” è la performance di danza che avrà luogo domani venerdì 26 giugno nell’ambito del “Dancewoods Festival” e di Artinscena. A Modena, presso il Drama Teatro, a partire dalle 20.30, appuntamento con la danza: la performance sarà preceduta da un dialogo dedicato a questa disciplina tra l’antropologa Sandra Degli Esposti Elisi, la coreografa Teri Weikel e il pubblico dal titolo “Il corpo, il contesto, lo spettatore”. Che cos’è la danza? Quanto importa il contesto? Quante e quali relazioni sono in gioco in una performance? Chi è lo spettatore? Interverrà anche Katharine Hawtorne, artista selezionata per DRaS2015, Dancewoods Residency and Scholarship. La performance “Forces” che seguirà è a curadella Compagnia L’Estuaire (Svizzera), interpretata da Amina Amici.

Dal 27 giugno prendono poi il via i laboratori del Dancewoods festival: a Modena, presso il Drama Teatro “Boom! Laboratorio di danza per bambini”, a cura della Compagnia L’Estuaire (Svizzera), sviluppato proprio sulle basi dello spettacolo Forces. mentre il 4 luglio, dalle ore 21.30 presso l’Antica Chiesa del Borgo di Gombola di Polinago “Sharing Works”: artisti e partecipanti del percorso formativo condividono con il pubblico il proprio percorso di ricerca. Dal 29 giugno al 5 luglio altri laboratori Dancewoods Festival si svolgono a Polinago: lezioni di metodo Feldenkrais ®, di danza, laboratori per danzatori, performers e attori e di danza verticale. Per info e prenotazioni: www.dancewoodfestival.com

 

A Caselle di Montefiorino invece, sempre domani venerdì 26 giugno a partire dalle ore 21.30, presso il Parco Madonna del Don, si esibiranno in un concerto di musica folk e tradizionale immerso nella natura Cisalpipers, In Vino Veritas, Pivenelsacco.

Una musica che viaggia attraverso i secoli, quella medievale dalla Lunigiana, che si ritrova tra le protagoniste di questo magico appuntamento, come quella popolare emiliana delle Pivenelsacco, tra antichi balli staccati emiliani e repertori del tardo Rinascimento e del Barocco che, in diversa misura, si possono accostare ai balli tradizionali.

E ancora, sempre da domani fino al 28 giugno alla Rocca Medievale di Montefiorino, ha luogo la IX edizione del Pivaraduno. Corsi, incontri, concerti e feste per appassionati e cultori delle tradizioni musicali dell’Emilia. Organizzato nell’ambito del festival Artinscena, il Pivaraduno offre tre giorni interamente dedicati alla piva emiliana, al suo repertorio e ai suoi suonatori. Per iscriversi basta contattare Fabio Bonvicini (fabonvicini@gmail.com), docente di musica d’insieme che, insieme a Franco Calanca per piva avanzata e manutenzione della piva, Ferdinando Gatti per piva per principianti, Gino Pennìca e Roberta Cappi: balli staccati della tradizione emiliana e Giovanni Tufano per percussioni tengono i corsi della tre giorni.

La piva emiliana è una cornamusa che si è diffusa nell’Appennino emiliano e lì è rimasta in uso fino agli inizi del Novecento. Le ultime pive sono state ritrovate circa 30 anni fa, in prossimità del crinale che separa l’Emilia dalla Toscana. Oltre che in queste zone, si suppone che la piva fosse diffusa anche in collina e in pianura, nelle odierne province di Modena e Bologna, anche se non se ne hanno tracce dirette.

Nonostante sia stata utilizzata fino agli anni Sessanta, la piva ha rischiato l’estinzione già all’inizio del Novecento per diverse ragioni: innanzi tutto la difficoltà nella manutenzione e nell’accordatura dello strumento e poi le difficoltà di adattamento alle nuove esigenze musicali a causa della sua tonalità fissa, oltre alla comparsa di strumenti più eclettici, lo scarso interesse da parte dei giovani per la cultura e le tradizioni rurali, l’emigrazione all’estero e in città, con conseguente spopolamento dell’Appennino. Oggi grazie ad un abile artigiano, Franco Calanca, che ha ricostruito la piva sulla base di alcuni strumenti rinvenuti, questa cornamusa è tornata a far parte della musica italiana.

l’organizzazione del pivaraduno ha concordato una serie di convenzioni vantaggiose con gli esercenti della zona.

E ancora, fino a domenica 28 giugno è poi possibile, sempre nell’ambito di Artinscena e di Pavullo Festival Danza, perfezionarsi nelle varie discipline iscrivendosi a stage di danza tenuti da grandi esperti del settore. Rivolti a professionisti e appassionati del mondo della danza, gli stages estivi di Pavullo Festival Danza sono un’importante occasione di perfezionamento e approccio a diverse tecniche. Guidati da insegnanti di fama internazionale, i partecipanti agli stages potranno dedicarsi a una ricca varietà di stili: dal balletto classico, al moderno-contemporaneo, dalla tecnica di punte sbarra a terra, a quella di prese, passando per l’hip hop e la break dance.

 

Artinscena, creato dalle Associazioni Laboratorio Musicale del Frignano, Musica Officinalis, il Ponte, New Dance, Consorzio Valli del Cimone, ACLI “Artespettacolo” Provinica di Modena, Premio Letterario del Frignano – con la direzione artistica di Andrea Candeli e Gabriele Bonvicini, affiancati da Fabio Bonvicini e Jon B – è organizzato con il sostegno, tra gli altri, della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, della Fondazione di Vignola, dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Mirandola e della Regione Emilia Romagna. Il festival – che prosegue fino al 5 ottobre – propone un cartellone imperdibile, con rinomati artisti, musicisti e attori, oltre a talenti del nostro territorio e giovani emergenti. Il tutto immersi nelle bellezze dei 20 Comuni della provincia modenese coinvolti.

Il programma completo di Artinscena, i comunicati stampa di presentazione dei singoli eventi, le biografie degli artisti e i contatti per eventuali interviste di approfondimento, oltre alle relative fotografie ad alta risoluzione, si possono scaricare direttamente dal sito www.artinscena.it