riciclQuando i carabinieri di San Polo d’Enza hanno aperto i container stoccati nel capannone di un’azienda di autotrasporti della Val d’Enza, hanno scoperto una specie di “grotta di Alì Babà” ma invece di oro, hanno trovato merce ogni sorta pneumatici, condizionatori d’aria, minifrigo, un costoso macchinario computerizzato per la stampa e rilegatura di libri comprensivo di cucitrice, piegatrice e nastro trasportatore, 12 tonnellate di pietre nere del tipo di quelle utilizzate lungo le tratte ferroviari per un valore di 250.000 euro. Parte del materiale rinvenuto è stato ricondotto a provento di una truffa commessa ai danni di un’azienda in provincia di Alessandria mentre il restante materiale ritenuto provento delittuoso il cui lecito possesso non essendo stato documentato è ritenuto dai Carabinieri sanpolesi provento di delitto in corso di accertamento.

Nelle more che le indagini facciano al riguardo piena luce con l’accusa di ricettazione, aggravata dall’aver cagionato un danno patrimoniale di rilevante gravità alla vittima, i Carabinieri di San Polo d’Enza hanno denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Emilia il titolare di un’azienda di autotrasporti un 45enne originario e residente a Isola di Capo Rizzuto (KR). L’interessato ha respinto le accuse sostenendo di aver fatto dei piaceri a delle persone che gli hanno chiesto la cortesia di custodire i beni rinvenuti ma i Carabinieri la pensano diversamente ritenendo il capannone aziendale una vera e propria “officina del riciclaggio” e della ricettazione di merci e beni di ogni tipo annessa ad un’azienda di autotrasporti.

E’ qui che l’altra sera, poco dopo le 19,30, i carabinieri di San Polo d’Enza nel corso di una parallela indagine per una truffa ai danni di un’azienda della provincia di Alessandria, hanno dato corso ad una perquisizione domiciliare culminata con il rinvenimento di un macchinario computerizzato per la stampa e rilegatura di libri comprensivo di cucitrice, piegatrice e nastro trasportatore del valore di 180.000 euro che era stato truffato ad un’azienda alessandrina in quanto sottratto durante un trasporto. Ma non solo oltre al macchinario i Carabinieri hanno rinvenuto e sequestrato numerosi pneumatici per autocarro nuovi e completi di cerchio probabilmente rubati tra il reggiano e il modenese (i Carabinieri fanno appello al derubato a formalizzare la denuncia), condizionatori d’aria alcuni  minifrigo ed anche, 12 tonnellate di pietre nere del tipo di quelle utilizzate lungo le tratte ferroviari. L’ipotesi, all’attento vaglio, è quella che l’azienda curava i trasporti per poi appropriarsi dei beni che riciclava rimpiazzandoli a compiacenti ricettatori.