medici-donnaL’impegno della Regione Emilia Romagna e dell’Ausl di Modena sulla riduzione delle liste di attesa  affronta una questione annosa e tocca un nervo scoperto per i cittadini modenesi e, giustamente, è argomento molto dibattuto in queste settimane.

Da anni come CGIL CISL UIL siamo impegnati in un confronto con l’azienda modenese per valutare e concordare le azioni possibili per migliorare i dati di accesso alle prestazioni di specialistica ambulatoriale che, su alcune tipologie particolari, non hanno mai visto eccellere la nostra Provincia.

Per questo i dati positivi annunciati dal DG Annichiarico devono essere discussi ed analizzati nei prossimi incontri con le OO.SS. Molte scelte diverse, infatti, possono contribuire al risultato della riduzione delle liste di attesa: potenziamento delle fasce orarie, implementazione di sistemi per segnalare tempestivamente le eventuali disdette per rendere più efficienti le agende, miglioramento della appropriatezza per evitare di alimentare prescrizioni inutili. Centrale per CGIL CISL UIL rimane il rafforzamento degli organici,  rafforzamento da tempo annunciato, ma scarsamente concretizzato.

Affinché possano realizzarsi tutte queste azioni devono essere condivise da operatori, strutture e rappresentanze sociali.

In questo contesto, tuttavia, come CGIL CISL UIL non possiamo non sottolineare la nostra preoccupazione rispetto alla scelta nazionale di ulteriori tagli al sistema sanitario (dai 7 ai 10 miliardi, ben superiori alle riduzioni già concordate nel patto Stato / Regioni).

La riduzione della medicina difensiva e le sanzioni alle prestazioni non appropriate, fatte esclusivamente  per decreto e con l’obiettivo di reperire risorse per abbassare le tasse, rischiano di trasformarsi facilmente nell’impoverimento del sistema sanitario pubblico, spingendo i cittadini verso il sistema privato oltre che  riducendo la possibilità di accesso alle cure della popolazione più debole.

L’accento posto sulla sanzionabilità di prestazioni non necessarie rischia in particolare di generare un abbassamento delle prestazioni erogate e la riduzione della prevenzione.

La sanità italiana non ha bisogno di tagli: occorre spendere meglio e innovare, rafforzando le politiche di prevenzione e la sanità territoriale. Questa è anche la sfida del nostro territorio su cui, come CGIL CISL UIL, intendiamo portare il nostro contributo: rafforzamento della integrazione fra Policlinico e Baggiovara, maggiore continuità tra ospedale e territorio, integrazione fra sociale e sanitario, valorizzazione della prevenzione e della medicina di iniziativa .

 

(Cgil, Cisl, Uil Modena)