foto-campana-expoUna campana commemorativa di notevoli dimensioni e peso: ben 850 kg di bronzo puro, realizzata dalla Pontificia Fonderia Marinelli di Agnone, in provincia di Isernia, la più antica azienda al mondo nonché millenaria fonderia di campane, che rappresenterà il Molise a EXPO 2015. “La famiglia Marinelli, oggi autorevolmente rappresentata dai fratelli Pasquale e Armando, rinomati maestri fonditori e scultori, costituisce uno dei simboli nobili e preziosi dell’Italia che produce, lavora e lascia il segno nell’arte”, dichiara il giornalista Maurizio Lorys Scandurra, esperto di campanologia, e monferrino d’adozione, terra di campane anch’essa, in quanto sede a Strevi, a due passi da Acqui Terme, di una filiale di un’altra storica fonderia italiana, la Campane Capanni. “La campana di Expo 2015 è un’opera unica, capolavoro artistico e artigianale di cesello a mano e decorazione. Si devono infatti alla Pontificia Fonderia di Agnone – dichiarata sito Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco – e al celeberrimo indimenticato patriarca della dinastia – Pasquale Marinelli e alla sua signora Clara Vecchiarelli -, zii degli attuali contitolari, le più celebri campane oggi presenti nel mondo: da quelle della Torre di Pisa a quelle commemorative benedette da Pontefici quali Pio IX, Giovanni XXIII, Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Papa Francesco”, spiega Scandurra, che aggiunge: “Una curiosità: la Pontificia Fonderia Marinelli è la più antica azienda italiana, oltre trenta generazioni di uomini l’hanno condotta dagli esordi sino ai giorni nostri, nonchè la terza impresa più antica al mondo. Oggi essa è altresì sede del “Museo Internazionale della Campana Giovanni Paolo II”, che supera ogni anno le 30mila presenze di turisti di ogni dove, e contiene la più grande collezione al mondo di sacri bronzi, tra cui la celebre “Campana dell’anno 1000” e una copia rarissima del 1664 del trattato olandese “De Tintinnambulis”, la Bibbia dell’arte campanaria”. La campana appena inaugurata, conclude Maurizio Lorys Scandurra, “mostra infatti nei suoi rilievi ornamentali il logo di Expo e gli stemmi del Comune di Milano, della Regione Molise e del Comune di Agnone, ma anche le immagini stilizzate della “Ndocciata” e di San Francesco Caracciolo, morto nella cittadina alto molisana e patrono dei cuochi d’Italia. Inoltre sui lati della campana sono raffigurati due tra i più importanti dipinti conservati a Milano: la “Canestra di frutta” di Caravaggio e “L’ultima cena” di Leonardo Da Vinci”.

Ma c’è di più. “Anche l’Emilia Romagna è storicamente terra di campane, seconda soltanto al Molise e ad Isernia. Già dal 1565 in quel di Castelnovo nè Monti, a 25 chilometri da Reggio Emilia, maestri fonditori di sacri bronzi si erano insediati stabilmente, ponendo le basi di quella che sarebbe divenuta la storica Fonderia Regolo Capanni, poi Paolo Capanni, e oggi più semplicemente Campane Capanni, che si tramanda il mestiere a livello familiare di generazione in generazione dal 1800 a oggi. A loro si devono infatti concerti artistici campanari famosi, come quelli di molteplici santuari mariani, e soprattutto la celebre “Maria Dolens”, questo il nome della famosa Campana dei Caduti fusa con il bronzo dei cannoni della Grande Guerra del 1915-’18 che, con i suoi oltre 3,50 metri di diametro, è attulamente la più grande campana al mondo che suona a distesa in ricordo delle vittime di tutti i conflitti bellici”.